mercoledì 28 ottobre 2009

Tripoli


Tripoli
Siamo partiti da Neum, l'unico porto della Bosnia Erzegovina, da dove abbamo preso di nuovo la caravella e siamo scesi fino a Africa
Sono arrivata a Tripoli
Nessuno al mondo- Hisham Matar
Abbiamo visitato l teatro di Leptis Magna, affacciata sul mare. Abbiamo visto Didone abbandonata.
Con un bimbo abbiamo mangiato bastoncini con sesame, vicino alla statua si Settimiop Severo nato a Leptis che mostra verso Roma.
Abbiamo visto il padre del bimbo ma faceva finta di non vederlo, mentre ieri alla sua mamma aveva detto che va all'estero. Mah! Maschi!

"Siamo due meta della stessa anima, due pagine aperte dello stesso libro!"

Habibi_ my beloved (kicsim, kedvesem, itt anyuka mondja a kisfijanak)

Sherezada, simbolo della libertà, quella che danza sotto la minaccia della spada, una delle donne più corraggiose.
Un bel romanzo, un po mi da fastidio che il ragazzino sempre risparmia le parole di conforto per altri.

martedì 27 ottobre 2009

Sarajevo: Geraldine Brooks- I custodi del libro

L'autrice racconta a ritroso le avventure di un libro, l'Hagadah di Sarajevo. L'ho vediamo creato da una ragazza di colore, che ha imparato disegnare vicino a suo papa, che era farmacista. Ma sono stati portati via schiavizzati e lei fu venduta a una ragazza che viveva moglie-priggioniera nel harem del emiro.
Poi vediamo come un ragazzo muto vende la Haggadah a Taragona, il 1492. L'ho compra un padre di famiglia ebrea. Il suo figlio si sposò una gentile e lo divento anhce lui, poi fu torturato dall'Inquisizione. La figlia Ruth leggeva lo zohar e andava fare amore con legatore di libri. Poi si doveva scappare davanti all?inquisizione. Ruth aiuto la sua cognata che nasca e fece diventare ebreo il bimbo, allora si machio con una goccia di sale di mare il libro.
Nel proddimo capitolo siamo nel getto di Venezia, il 1609. Una dama gentile, appena convertita infatti chiede in segreto a rabino che faccia accettare dal Inquisitore Vittorini questo libro. Lei ha il libro da un suo servo. Conflitto intelettuale tra il rabino e l'inquisitore che poi accetta di firmare ma cade anche una goccia di vino kosher mischiato con una goccia di sangue sul libro.
1898 il restauro del libro a vienna. Si presenta la Vienna fin de siecle, un po isterica, un po tatrale, un po inibita, un po perversa, ma non abbastanza. Qui il restauratore ruba le shine d'argentro del libro, per comprarsi medicine che forse lo guariranno dalla sifilide. Il libro vienrestaurato nel capitale dell'impero austro-ungarico ma poi ritorna a Sarajevo.
1942 a Sarajevo una bimba sola si salva dalla deportazione, va con bambini partiggiani in foresta, prima molti suoi amici sono emigrati verso Palestina, ma molti sentono europa la propria casa. La bimba viene salvata da una famiglia musulmana. Il pater familias è un grande scienziato nella Biblioteca. Riesce salvare la Haggadah dalle mani dei nazisti, e lo porta in un paesino in montagna.

La storia paralela della ricercatrice Hannah Heath, con tanti conflitti della sua mama non è interessante, ma è importante che lei restaura il libro che Ozren, di nuovo un musulmano, bibliotecaio salvò nella guerra con serbi.

Belle te teorie sull multiculturalismo e convivenza pacifica, anzi stimollnte tra le culture e religioni.

Quando la Haggadah era stata creata, l'Imero musulmano rischiarava le tenebre del mondo medioevale: le scienze e la poesia fiorivano nelle sue splendide città, dove i giudei, perseguitati e uccisi nei regni cristiani, venivano se non altro tollerati.

E stat una bella escursione, infatti da Sarajevo in tutta l'europa e il mediteraneo.

giovedì 15 ottobre 2009

Visegrad: Ivo Andric-Il ponte sulla Drina


Un piccolo riassunto di ogni capitolo

I Una sintesi di cosa significa il ponte pe la cittadina , di tutte le leggende che lo avvolgono e di tutte le abitudini che ha creato
II Come portavano via i turchi i ragazzi di 11 anni per arruolarli nel esercito turco. Non c'era ancora il ponte sulla Drina. Da qui viene portato via anche il ragazzo che poi divento vizir, il Sokoli pasha, chi decide di far costruire un bel ponte sulla Drina. Il dervisime
III:Comminciano le costruzioni del ponte. Il lavoro è diretto dal crudele Abidaga.  Radislav si ribella con altri contadini a questo lavoraccio inutile e dannoso secondo loro e  distruggono il ponte ogni sera. Alla fine viene preso e impallato (scena con tropi detagli) I contadini pensano a Radislav come fosse martire.
IV I contadini seppeliscono in segreto il corpo di Radislav
Arriva un altro capo turco piu tollerante, Arapin. Un blocco di pietra cadde su di lui e muore, per lungo tempo i bimbi vedono il suo spirito aggirarsi attorno al ponte.
Viene ultimata la costruzione del ponte e di un caravanseraglio c'è grande gioia in tutto il paese.
Il vizir, pasha Sokoli muore
V Il tempo ha rovinato il caravanseraglio,  sono finiti i soldi che venivano dall'Ungheria (Ungheria non fa più parte dell'Impero Ottomano in quanto sottomessa dagli Asburgo)
C'è un inondazione tremenda quando tutta la citta si rifugia in un'altra città
"in quella citta in cui l'acqua aveva danneggiato tutto.. sapeva che in quella loro vita c'è qualcosa che resisteva ad ogni elemento e che, a causa dell'arcana armonia delle proprie forme e dell'invisibile saggia forza delle proprie fondamenta, usciva da qualsiasi prova indistruttibile e immutato....
E cosi sulla porta, in mezzo al cielo, al fiume e alle montagne, una generazione dopo l'altra apprendeva a non compiangere oltremisura ciò che la torbida acqua si portava via. In tutti penetrava la spontanea filosofia della cittadina: che la vita è un miracolo impenetrabile, perchè si consuma e si disfà incessantemente, eppure dura e sta salda "come il ponte sulla Drina""

VI In seguito di alcune rivolte e dell' insurrezione serba di Karanjorje 1804 i turchi si arrabiano cercano colpevoli, tagliano teste e li impalano sul ponte. Certo i meno colpevoli sono i primi a patire la pena
VII Appaiono i gruppi di profughi turchi scappati via dalla Serbia. Passano in silenzio il ponte sulla Drina e vengono accolti a Visegrad.
VIII La storia della piu bella ragazza del villaggio che si suicidò, buttandosi nella Drina, dopo che il suo padre l'aveva data in sposa a uno con chi aveva dei debiti
IX Il panico avvenuto alla notizia che l'Impero Ottomano ha concesso Bosnia all'Austria. Un turco vuol fare resistenza perché "dobbiamo morire per la patria!". Un altro, un imam più cauto lo contradice e allora viene inchiodato con l'orecchi a un pallo sul ponte. Un medico austriaco lo salvera.
X L'entrata ufficiale dei autro-ungarici il 1878 in Bosnia, i preti delle confessioni diverse aspettano i nuovi arrivati che si comportano un po rozzi. Loro (i capi religiosi) invece sanno che di loro dipende tutto cio che si muove nella citta, loro ne sono responsabili delle anime
XI I grandi cambiamenti avvenuti nella citta di Visegrad a seguito dell'occupazione austriaca, la febbre architettonica dei austriaci, costruiscono tanti palazzi nuovi
XII Un gioccatore di azzardo , un giorno decide di non andare a gioccare. Allora viene da lui acasa un uomo conosciuto già in precedenza e lo chiama gioccare sul ponte. Gioca, perde molto, non ha più soldi, comincia gioccare i suoi beni, i suoi averi, alla fine l'altro gli dice: "se perdi, perdi la tua vita, se vinci ti ritrorna tutto come prima." E perde. Torna accasa con la febbre, sta malato per qualche giorno con la febbre e alla fine non sa se era un delirio di febbre o è successo per davvero. Comunque non giocca più giochi di azzardo. Ma un ragazzo  trova in quel posto li il "ducato del diavolo" e diventera lui un gioccatore, portando vergogna per la sua famiglia.

XIII la gente trova sospette le misure del governo, una umiliazione nell'ingerenza delle autorita nelle loro facende private. Non vogliono numeri sulle case , non vogliono essere ricensiti.C'era un brigante che non doveva essere lasciato passare il ponte. C'era Fedun, un ragazzo ucraino con fisico di orso e timido come una fanciulla, che faceva la guardia sul ponte. Un giorno passa una ragazza turca, si soridono, cosi anche il secondo , anche il terzo giorno. Poi la ragazza gli dice che domani passa con la sua mamma e poi ritorna da sola. Passa e il ragazzo aspetta che lei ritorni, ma non ritorna, Invece viene interogato perche nei panni della "mamma" della ragazza, infatti la ragazza aiutava passare il brigante, prendendo in giro questo poveraccio , che viene degradato . E lui si suicida. Sara interrato là a Visegrad, dal popa ortodosso.
XIV Lotika, una donna molto in gamba e il suo albergo vicino al ponte
XV Altri posti di Visegrad dove la gente si ubriaca per dimenticare. La c'è anche Cokran. Fu inamorato d una ballerina austriaca che era qui con il circo ma fini in priggione, poi fu liberato, si innamorò di una orfana, che dava segni chiari che gli piaceva di lui. Ma lui sognava ubbriaco a lei. Lei si sposò come la seconda moglie con un turco, la cui prima moglie non riusciva più avere figli, fecce un bel maschietto e vissero felici tutti 4. Cokran si piangeva addosso in bar. Poi in una notte d'inverno, mentre gli ubbriachi dicevano di ammazzarsi ormai, sali sul orlo del ponte ghiacciato e camino da una parte al'altra dell'altra, sulla balustrada. E si sentiva un grandissimo eroe.

XVI E stata uccissa Sissi :(
C'è un italiano in Visegrad che si vergogna tanto tanto e dice che lui non c'entra niente con quel Luchino. Alihodza, stanco e con 14 bimbi sogna solo il ritorno del mondo turco ed è arrabbiato anche con il fatto che i autriaci hanno ristrutturato il ponte, perchè quella cosa non si doveva fare, perchè era un'opera pia. come tutti i ponti, perche: Dio creò il mondo lisci, ma il diavolo graffiò con le unghie la terra quanto più proffondamente potè. Cosi nacquerò proffondi fiumi e abissi che separano una regione dell'altra e dividono popoli. Si dispiaque Allah quando vide cosa ha fatto quel maledetto e mandò i angeli a aiutare i uomini che non potevano superare i burroni per svolgere le loro attività, spiegarono le ali e la gente comminciò a passare su di esse. Ogni ponte ha il suo angelo custode che lo guarda e lo sostiene
Costruirono anche la ferovvia, l'aquedotto
XVII Tornano i studenti dall'estero e discutono le nuove ideologie, la crisi dell'anessione (Kellet neki Bosnia)
XVIII La guerra italo -turca. I turchi se la prendono un pò con l'unico italiano dal vilaggio che perchè vuole lui Tripoli, piccola terra turca. L'italiano si vergogna di nuovo tanto tanto. Il ponte viene minato, se per caso ci fosse bisogno.
il mondo si divide, la frontiera turca si allontana.
XIX ragazzi neostudenti discutono di socialismo, nazionalismo.
XX gli affari di Lotika non vanno bene, quelli in chi ha investito hanno fallito: la studentessa a Vienna suicidata, un'altro ragazzo respinto perche ebreo di qulche affare, anzi diventato capo dei socialisti (briganti) fu impriggionato e poi scapò in Argentina. Si incontra solo con alcuni vecchi come lei e non capisce perche la nuovca generazione preferisce pensare alla vita invece di viverla. Troppa politica
XXI_XXIV Commincia la guerra, drammi umani, Lotika impazisce.
L'uomo lavora onestamnete e tutto viene distrutto legalmente ed è in balia di forze oscure, senza senso
"E cosi, dice Pavle tra se e se, è proprio cosi: tutti ti insegnano e ti spronano a lavorare e a risparmiare, la chiesa, l'autorità e il tuo senno innato. E tu dài retta a questi consigli, vai avanti cautamente e vivi giustamente, anzi non vivi neppure, ma lavori e risparmi e t'affanni e la vita ti passa cosi. E poi all'improvviso ti si spostano e alterano tutti termini del giuoco; arriva il tempo in cui la gente si mette a beffeggiare il senno, la chiesa si chiude e ammutolisce, le autorità si trasformano in forza nuda e cruda, e coloro che hanno accumulato onestamente e sudando sangue perdono tempo e denaro mentre i prepotenti guadagnano. E nessuno risconosce i tuoi sforzi, e non c'è più alcuno che ti aiuti e ti consigli per farti conservare quel che hai guadagnato e messo da parte...(p.403)
L'ultima pagina bella critica al mondo occidentale, rappresentato in questo caso dal austriaco, che dopo la sfrenata voglia di costruire e ristruturazione, adesso distrugge tutto, fa saltare in aria tutto come un malato mentale
Ma sia pure, continuò a pensare, se qui si distrugge, altrove si edifica, Vi sono forse ancora in qualche posto, paesi tranquilli e uomini raggionevoli, i qualli sanno cosa sia il timore di Dio. Se Dio a tolto la mano da questa sventurata cittadina sulla Drina, l'ha tolta forse anche da tutto l mondo e da tutta la terra che si trova sotto il cielo? Costor non continueranno in eterno a comportarsi cosi. Ma chi lo sa?... Può darsi che questa lurida fede, che mette in ordine, pulisce, ripara e rifinisce per poi divorare e demolire tutto immediatamente dopo , debba diffondersi per tutta la terra; può darsi che dall'intero mondo di Dio farà un campo vuoto per le sue insensate construzoni e per le sue barbariche distruzioni, un pascolo per il suo insaziabile apetito e per le sue incomprensibili brame.. Tutto può essere. Ma una cosa non può accadere: non può accadere che scompaiano del tutto e per sempre gli uomini grandi, saggi e generosi che per amore di Dio innalzerano durevoli edifici, affinchè la terra sia più bella e l'uomo vi possa vivere più facilmente e meglio. Se essi scomparissero, ciò significherebbe che anche l'amor divino si è spento ed è scomparso dal mondo. E questo non può succedere." (p.414

sabato 3 ottobre 2009

I bellissimi monasteri sulla valle di Morava

Lazarica

Ljubostinja

Manasija

Ravanica

Kalenic

Naupara

Gornjak

http://www.serbia.travel/cms/item/manastir/en/Morava+Monasteries.html



La clisura Ovcar della Morava, il posto chiamato il monthe Athos di Serbia
http://www.ovcarbanja.com/engleski/ok_klisura.html
Molte situazioni del romanzo succedono qui
he Ovcar-Kablar gorge is known as the SERBIAN HOLY MOUNTAIN OF ATHOS thanks to numerous monasteries situated in this area. As the permanent monuments of the Serbian architecture, spirituality and culture, surrounded by peace, the verdure of tame forests, sunny slopes, the monastieres of Vavedenje, Nikolje, Jovanje, Preobrazenje, Sretenje, Svete Trojice, Blagovestenje, Uspenije, Vaznesenje and Ilinje have existed in this gorge for centures. The original monasteries, two more sanctuaries – the church of St. Sava and the chruch – the cave Kadjenica, as a sacral memorial object of its kind, are also situated in this region.

Monasteri di serbia



Monastero di Pec, Kosovo



Moonastero Studenica
trova 39 chilometri a sudovest di Kraljevo, nella Serbia centrale. È uno dei più grandi e ricchi monasteri della Chiesa Ortodossa Serba

Venne fondato nel 1190 dal fondatore del moderno stato serbo, Stefano Nemanja, il quale, dopo aver abdicato in favore del figlio, vi dedicò gli ultimi anni di vita.
Le sue mura fortificate racchiudono due chiese: la Chiesa della Vergine e la Chiesa del Re, entrambe costruite in marmo bianco. Il monastero è noto per i suoi splendidi affreschi in stile bizantino del XIII e XIV secolo.

Nel 1986 il monastero di Studenica venne incluso nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
San Sava volle, invece, creare una chiesa nazionale serba indipendente

Novi Sad/Ujvidek

Bellissima citta sul Danubbio con la fortezza di Petervaradin e con 8 lingue ufficiale nela provincia autonoma di voivodina

festa serba

Đurđevdan
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Đurđevdan (serbo Ђурђевдан, "giorno di Giorgio", talvolta trascritto anche come Djurdjevdan) è una festività religiosa ortodossa serba, celebrata il 23 aprile del calendario giuliano, corrispondente al 6 maggio del calendario gregoriano. Si tratta di una Slava (celebrazione di un Santo Patrono) in onore di San Giorgio (in serbo Свети Ђорђе, Sveti Đorđe), uno dei santi maggiormente venerati dalla Chiesa Ortodossa. Dato il periodo dell'anno in cui cade, inoltre, è tradizionalmente considerata una festa per l'inizio della primavera.

Il Đurđevdan viene osservato dai Serbi della diaspora in tutto il mondo, ma le celebrazioni maggiori hanno luogo ovviamente nella Repubblica Serbia e in Montenegro. Viene anche festeggiata presso i Gorani nel sud del Kosovo, pur essendo questa un'etnia di religione musulmana.

Inoltre, è una festa molto sentita presso i Rom balcanici, a prescindere dalla fede religiosa. In lingua romani prende il nome di Ederlezi. Presso i Rom yugoslavi la feste viene salutata come l'inizio della primavera piuttosto che come una celebrazione religiosa. Nella loro tradizione, i festeggiamenti comprendono il decorare le case con fiori e rami coperti di boccioli, in onore della bella stagione; è inoltre una tradizione comune quella di arrostire un agnello per consumarlo la sera della festa. Anche la musica è un importante elemento delle festività; una nota canzone popolare romanì dedicata all'evento è intitolata appunto Ederlezi, ed è stata resa celebre dal musicista Goran Bregović.

In Croazia esiste una versione cattolica della festa, chiamata Jurjevo (Đurđevo) e osservata il 23 aprile del calendario gregoriano. La tradizione è maggiormente sentita nel nord del paese, nella Regione di Zagabria, ed è anche qui vista come un saluto alla primavera. I festeggiamenti includono l'accensione di falò.

venerdì 2 ottobre 2009

Serbia:NIS,

nome della città sotto l'impero romano fu Naissus ("città delle ninfe"). Niš è una delle possibili locazioni di Nysa, un posto mitico nella mitologia greca dove il giovane dio Dioniso sarebbe cresciuto. Naissus venne considerata una città degna di nota nella Geografia di Tolemeo di Alessandria. I romani occuparono la città nel periodo della guerra dardanica (75-73 a.C.), e la città si sviluppò come incrocio strategico e mercato. Per alcuni decenni, a partire da Augusto, fu sede di una fortezza legionaria, e per tutto il I secolo, capitale della nuova provincia di Mesia.
Nel IX secolo i Bulgari divennero i padroni di Naissus, gli ungheresi nell'XI secolo, e l'imperatore bizantino Manuele I Comneno la riconquista ancora una volta nel 1173, e verso la fine del XII secolo la città era nelle mani del principe serbo Stefan Nemanja, che ospitò l'imperatore germanico Federico Barbarossa e i suoi crociati.

Nel 1375 i turchi ottomani presero Naissus per la prima volta dai serbi. Una larga fortezza cittadina delle prime decadi del XVIII secolo è ben conservata. Un importante monumento del primo XIX secolo è la Torre dei Teschi (Ćele kula), una torre che incorpora teschi umani (dei "ribelli" serbi) nella costruzione, un monumento unico nel suo design.
(informazi di wiki)
iti Storici [modifica]

* Tvrdjava - fortezza turca nel centro della città.
* Mediana - sito archeologico, villa imperiale romana.
* Kazandžisko Sokače - esempio di architettura originale ottomana.

Musei [modifica]

* Museo Cittadino - Orario: 9 - 16
* Esposizione archeologica del Museo Cittadino - Orario: 9 - 16
* Museo di Mediana - Orario: 9am - 4pm
* Torre dei Teschi (Ćele Kula) - 9 - 16 (1 novembre - 31 marzo), 7:30 - 19:30 (1 aprile - 31 ottobre)
* Museo dell'Istituto di Salute Pubblica Pasteur - Orario: 7 - 14
* Museo-Prigione da campo della Crveni Krst (Croce rossa) - Orario: 9 - 16

Kosztolanyi

Non sapevo che Kosztolanyo fosse nato a Subotica/Szabatka, in odierna Serbia. Io avevo letto la vita di Nerone scritta di lui

Kosztolányi Dezső: Vuoi giocare?
(Akarsz-e játszani ?)

Dimmi, vuoi giocare con me?
Giocare sempre,
andare nel buio insieme,
giocare ad essere grandi,
mettersi seri seri a capo tavola,
versarsi vino e acqua con misura,
giocare con perle, rallegrarsi per un niente,
indossare vecchi panni col sospiro pesante?
Vuoi giocare a tutto, che è vita,
l'inverno con neve e il lungo autunno;
si può bere un tè insieme
di color rubino e di fumo giallo?
Vuoi vivere la vita con il cuore puro,
ascoltare a lungo e temere ogni tanto,
quando sulla strada passa novembre
e lo spazzino, questo povero uomo,
che fischia sotto la nostra finestra?
Vuoi giocare ad essere serpente od uccello,
fare un viaggio lungo con nave o treno,
giocare a Natale, sognando tutte le bontà?
Vuoi giocare all'amante felice,
fingere di piangere, un funerale?
Vuoi vivere, vivere per sempre,
vivere nel gioco, che diventa reale?
Sdraiarsi tra i fiori per terra,
e dimmi, vuoi giocare alla morte?

giovedì 1 ottobre 2009

Elemente fantastice

vampiroaiaca Mora
scena de vampirism tragic de la teatru cu Petkutin si Kalina
omul cu ochii rosii care ii aparea mereu in vis, si pana la urma l-a omorat un om cu ochi rosii

Posti in Serbia e non solo in Serbia che appaiono nel libro

Kupinic, citta in Voivodina (Banato di Sud) dove c'è uan grande chiesa serba
Portretul lui Barncovici e pictat pe zidurile manastirii de la Kupinic, tine in mana biserica sfanta Paraschiva si i-o intinde strabunicii sale Sfanta Angelina despotita sarba canonizata
da vedere Djordje brancovici- Cronaca valacha

Lipova (Ardeal)
Korenica, Trebnje, (slovenia9)

Tsaregrad- è l'antico nome di Costantinopoli, il nome slavo che abina zar- cesare e citta grad. Bulgarians also applied the word to Tarnovgrad (Tsarevgrad Tarnov, "Royal City of Tarnov"
Trnov (Veliko Tarnovo (Bulgarian: Велико Търново, sometimes transliterated as Veliko Turnovo) is a city in north central Bulgaria and the administrative centre of Veliko Tarnovo Province. Often referred to as the "City of the Tsars", Veliko Turnovo is located on the Yantra River and is famous as the historical capital of the Second Bulgarian Empire, attracting many tourists with its unique architecture.)
E unde vine numele Tirnave

Santa Angelina

Infatti mi meravigliavo perche la principessa nel libro di Vishinski, il macedone si chiama angelina, e letto a Milorad Pvic, il serbo è esistita una despote serba con questo nome, infatti c'è uan sant'angelina.

Figlia di Giorgio Arianita e cognata del principe Ivan-i Cronojevic, al quale Eugenio IV aveva affidato il vessillo della Chiesa nella lotta contro i Turchi, Angelina sposò Stefano il Cieco, fratello di Lazaro II Greblanovic. Quando il 21 gennaio 1458 Lazaro morì senza discendenti maschi, Stefano divenne despota di Serbia, ma nel 1467 fu costretto a fuggire con la famiglia per sottrarsi alla pressione turca e si recò in Italia, dove, dieci anni dopo, nel 1477, si spegneva. Angelina si stabilì a Kupinovo (Srem), dove fece traslare il corpo del marito, e, riavuto il titolo di despota alla morte di Zmaj Vuk (1485 o 1486), coniò monete d’argento e d’oro che recavano su una faccia la sua immagine e sull’altra quella dei figli Djurdje e Ivan. Costruì un monastero femminile a Krusedol (Srem) e morì nel 1516. Fu sepolta a Krusedol insieme con il marito e i figli. La Chiesa serba la venera con il nome di “Majka Angelina” il 30 luglio, mentre Stefano il Cieco è celebrato l’11 ottobre, Ivan il 10 dicembre e Djurdje, che si era fatto monaco prendendo il nome di Massimo, il 18 gennaio.