mercoledì 16 dicembre 2009

Torrejas

TORREJAS
In Messico, è un’abitudine invitare ai parenti a mangiare le "torrejas" quando il bebe della casa mette il primo dentino

INGREDIENTI (per 40 torrejas piccole)

1. Pane bianco in cassetta (1 pacchetto)
2. 2 tazze di latte
3. 1 cucchiaino di vaniglia
4. 5 uova
5. mezza tazza di olio da frittura

PER LO SCIROPPO

1. 2 tazze d’acqua
2. 4 e mezzo tazze di zucchero
3. 2 bicchierini di rum

Tagliare ogni fetta di pane in quattro (oppure con delle formine per biscotti) e bagnarli nel latte mischiato con la vaniglia, facendo attenzione a non disfarli. In una terrina sbattere le uova e passare il pane ; friggere i quadretti di pane nell'olio caldo e poi lasciarli un po' sopra la carta di cucina per assorbire un po' l’eccesso di olio.

Per lo sciroppo, far bollire l’acqua con lo zucchero per ottenere uno sciroppo leggero, quando sia al punto giusto aggiungere il rum e lasciarlo raffreddare.

Mettere le "torrejas" su un piatto di portata e bagnarli con lo sciroppo.

Buen provecho!!!!!
(Ariadne Gutierrez Zamora)
http://www.bimboflap.it/risorse/servizi/ricette/ricette1.html#torrejas

Nel libro è molto diverso, è il dolce preferito di Gertrudis, la generalessa

Tortillas

Di Vino & Cibo
Tortillas de maiz (tortillas di mais)

Prima di vedere qualche ricetta della cucina tex mex, vediamo come preparare due basi fondamentali per moltissime ricette. Oggi tocca alle tortillas de maiz – ovvero focacce di farina di mais.

La preparazione è semplice: basta porre in una terrina due tazze di farina di mais e aggiungervi un po’ alla volta una tazza e mezza di acqua calda, mescolando fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo che va fatto riposare per un quarto d’ora, coperto da un panno umido. Salare poi leggermente l’impasto e mescolare bene facendolo riposare un altro minuto.

A questo punto, vanno creati delle forme a disco. Ci si può aiutare usando della carta da forno, tagliata in quadrati da venti centrimetri per lato: si dispone una pallina di impasto su un foglio e lo si copre con un altro. Con un mattarello, poi, si appiattisce creando così la forma a disco.

Fatto questo, si deve mettere la tortilla in una padella calda (meglio se antiaderente), eliminando un foglio di carta da forno per volta, e cuocere brevemente. Le tortillas non devono diventare croccanti né indurirsi.

In questo modo, otteniamo le tortillas che useremo poi per moltissime ricette (così come sono oppure previa ulteriore cottura, come nel caso dei nachos).
http://www.divinocibo.it/337/tortillas-de-maiz-tortillas-di-mais/

Mexico. Carlos Castaneda- Arta visatului

L'arte di sognaare.
All'inizio mi sopaventava con troppe spiegazioni techinche ma adesso siamo arrivati a incontrare i emisari di sogni e i stregoni di 1000 anni e commincia piacermi. Mi impressiona nche le somiglianze con aLCUne idee di Jng, specialemnte quelle quando Jung sostiene che non è niente strano incontrare nel sogno saggi come Philemone morti secoli fa. Un po mi riccorda anhce il libro tibetano dei morti, l'importanza di riconoscere che i mostri sono solo sogno, frutto dell'immaginazione e non lasciarsi impaurire.
Se tante tradizioni dicono cose simili allora veramente il sogno è la via reggia per la scoperta dei oltremondo
In questo deserto Sonoran appaiono prima volta in realtà i esseri organici del sogno a Castaneda
http://www.oneworldjourneys.com/sonoran/index2.html
La primaporta dei sogni, percepire bene tutto cio che ti ppare nel sogno,e conscientizzare che sei nel sogno
La seconda porta è entrare da un sogno in altro
Io l'ho vissuto una voltqa spontaneamente questo passaggio ma avevo paura di non poter tornare nel mondo di sveglia.

lunedì 14 dicembre 2009

Piedras Negras (Messico). Dolce come il cioccolato- Laura Esquivel


Bellissimo, mi riconosco tanto in questa ragazza, anhce se cosi bene forse non so cucinare, ma nel modo come sfoga il suo amore impossibile cuccinando.


p.45 "Pareva che per un strano fenomeno di alchimia il suo essere si fosse si fosse dissolto nella salsa di rose, nelle quaglie, nel vino e in ogni odore di quel cibo. In questo modo penetrava nel corpo di Pedro, voluttuosa, aromatica, ardente, assolutamente sensuale

Tita non si può spossare. Mamma Elena non la lascia perchè lei deve accudirla alla sua vechiaia. Cosi Pedro che ama tanto Tita si spossa con la sua sorella Rosaria per stare vicino a Tita in qunato sua cognata. Tita è una cuoca, conosce la magia deella cucina direi.
Poi lei deve fare la torta di nozze per Rosaria e Pedro, e le sue lacrime per l'amore impossibile, perso cadono nel impasto e i ospiti quando assaggiano la torta tutti si ricordano dai loro amori persi o impossibili e diventano molto tristi. La sposa vomita anche poi si arrabbia con la sorella che ha fatto qyuella torta cosi.
La miglior amica di Tita era la vecchia cuoca di 85 anni Nacha che muotre dopo il matrimonio ma riapparira spesso come angelo custode.
Tita espriem i suoi sentimenti versi Pedro,a desso cognato attraverso i cibi, per esempio fa le quaglie con rosse , e sono cosi buoni che tutti si eccitano, specialmente Gertrudis, la terza sorella, che commincia sudare profuno di rose e sente molto caldo, vuol far doccia ma l'acqua evapora, allora commincia correre nufda sui campi, quand incotra il capo della ribellione dei Messico che la prende sul suo cavallo. Piu tardis apremmo che stava esaurendo le forze del capitano con la sua voglia e cosi la lascia in un bordello dove molti uomini, piano piano riescono calmare il fuoco di Gertudis, provocato dalle quaglie di rose fatte da Tita per Pedro.
Arriva il bimbo di Rosari. Nessuno riesce alattarlo, nemmeno la mamma, ma in modo strano a tita gli viene il latte e alatta il bimbo della sorella. Pedro la ama, sente che è pi famiglia con lei che cn la sua vera moglie, ma Mamma Elena si accorge e li fa andare via in un'altra citta. Non ho detto che fu Tita a aiutare a nascere il piccolo bimbo. Poi quando arrivo il dottore si inamoo di Lei ma inutilmente.
Qualche mese dopo che sono andati via e dopo che le truppe federali svuotanop il vilaggio perchè loro hanno diritto, in qunato diffendono la causa, sappiamo che il bambino è morto per fame, non era più nessuno chi lo allatti. Tita impazzisce di dolore, dice a Mamma Elena che è colpa di ella che è morto il bimbo perchè l'aveva mandato via. Mamam Elena manda al manincomio Tita, ma il dottore la porta in casa sua e la accudisce bene con molta attenzione. A un momento Tita incontra in cucina una vecchia signora che gli da un te, ma poi nella stessa stanza è il laboratorio del dottore John. Lui gli racconta della sua nonna che si chiamava "luce dell'alba" veniva da un tribu, il suo nonno l'aveva rapita e portata inc asa sua e si è dimostrata una guaritrice, grande ewsperta in piante mediche. Poi c'è una bella scena sui fiamiferi, che sid evono creare e poi accendere, ma se marciscono non si accendono. Tutto è simbolico alla malattia di Tita che ha perso anima, come direbbero i shamani. Ma il dottore, nipote di una shamana riesce riaccendere la sua fiamella.
Un ruolo in questa guariggione ce l'ha anche il brodo di coda di bue portato da aiuta cuoca della Mamam Elena. L Mamam Elena viene poi pichiata e diventa paraplegica e la Chanacha violentata. Chancha va acasa nel suo paesino la Mamma elena diventa paranoica dice che Tita la vuol avvelenare con il cibo, cosi prende qualche pastiglie e muore. Al funerale appare Pedro e Rosaria di nuovo incinta , ma ormai Tritta passeggia al braccio di John il medico che gli ha ridatto l'anima

domenica 13 dicembre 2009

Alabama. Lee Harper -Il buio oltre la siepe

Come mai sono arrivata in SUA? Boh, è una feita aperta il Marocco o l'Andalusia adesso dopo il viaggio non riuscito, cosi mi sono lasciata portare dalle onde, passata Gibiltera e oltrepassato l'Oceano, sono entrata nel Golfo di Messico e ho accostato in Alabama. Qui mi aspettava Jem e Scout. tticus era al lavoro, mi hanno portatonel loro paesino, mi hanno presentato tutti loro vicini. Mi hanno raccontata la brutta vicenda che ebbe il loro papà perchè diffendeva un giovane di colore innocente. Molto eloquente in quanto riguarda il razzismo e la meschinera delle società per bene
Fantastica la bimba e il suo rapporto con il suo padre Atticus.
http://www.youtube.com/watch?v=kAJz5ea2lMM

L'uomo è un nulla ma è tanto difficile rimanere Uomo in ogni situazione

venerdì 20 novembre 2009

Barcelona: Carlo Ruiz Zafon-L'ombra del vento


Naufragati in Spagna, a Barcellona, poco dopo la guerra civile, ambiente molto cupo e triste.
Da cercare castello Montejuic, casa della morte, qui si dice che spariva la gente nella guerra, entrava e non usciva piu, qui è sparito anhce il ppa di Carla, ra bellissima ragazza cicca , il primo amore di Daniel
rum di Igualda
cattedrale di Barcelona dove si sono sposati i genitori di Julian Carax
torre di El Frare Blanc
Biasco Ibanez
Lope de Vega
Ortega y Gasset
Ronda de San Antonio
fancoaguilar
velazquez
zarzuela
el ferrol
Sant'Eustachio compie i miracoli d'amore

Casa El frare Blanc, tipico per il modernismo spagnuolo, Daniel riconosce questa casa nel foto dell'amore di Julian Carax

All'inizio mi sembrava un libro troppo classico, infatti lo è ma non è che per questo non va al cuore La mamma del Daniel è morta quando lui aveva 4 anni e a 10 anni commincia dimenticare il suo volto. Allora il suo papà lo porta al cimitero dei libri dimenticati dove lui deve scegliere un libro di cui portera cura tutta la sua vita. Lui sceglie il libro L'ombra del vento di Julian Carax, scelta che sara decissiva per la sua vita, non un caso. Commincia cercare altri libri di Carax e si deliena una storia molto dramamtica di amore ofdio , morte, vendetta. Piano piano si scoprono i pezzi del puzzle e si compone la storia di Julian Carax che fino a un certo punto diventa tragicamente simile alla sua propria vita, ma sembra che lui riesce intervenire nel momento giusto per non lasciare che i destino si ripetesse. Infatti interviene anche Julian Carax in persona per aiutargli. E uan storia complessa, con molti giravolti e sorpresse e con tanta sagezza, perchè alla fine nessun uomo è buono o male e le verita sono oltre le ipocrisie del morale. Mi è fresco in testa quando Fumero dice che le persone come P. fanno bello il mondo Perchè? Perchè è puttana? F. risponde "Puttane siamo tutti, chi più ch meno ma lei è una persona di cuore" Perchè? Un vechietto trovato in ospizzio aveva bisogno di una donna, infatti solo di carezze. E lei era là, infatti questa era la festa

Libri:
<>
Vagai lungo gallerie e ballatoi riempiti da centinaia, migliaia di volumi che davano l'impressione di sapere di me molto più di quanto io sapessi di loro. Mi balenò in mente il pensiero che dietro ogni copertina si celasse un universo da esplorare e che, fuori di lì, la gente sprecasse tempo ascoltando partite di calcio e sceneggiati alla radio, paga della propria mediocrità.

(169) Libri maledetti, l'uomo chi gli ha scritti, un misterioso personaggio fuggito dalle pagine d un romanzo per poterlo bruciare, un tradimento e un'amicizia perduta. E una storia d'amore, di odio e di sogni vissuti all'ombra del vento

Per un'attimo pensai che l'unico vero fantasma è l'assenza causata dalla perdità di chi si ama" (142)

"Juliano aveva l'anima di poeta e quindi di assassinio! (350)

"amare le donne non significa credere tutto quello che dicono"
(…) le donne, con rare eccezioni, (…) sono più intelligenti di noi o, perlomeno, più sincere con se stesso rispetto a ciò che vogliono. Che poi te lo facciano sapere è un altro paio di maniche. La femmina, Daniel, è un enigma della natura. È una Babele, un labirinto. (...

(...) un giorno mi aveva spiegato che nella vita non c'è nulla di paragonabile all'emozione che si prova quando si spoglia una donna per la prima volta. Non mi aveva mentito, ma mi aveva taciuto parte della verità. Non mi aveva detto dello strano tremore che trasforma ogni bottone, ogni cerniera in un'impresa da titani. Non mi aveva detto della malia di un corpo palpitante, dell'incantesimo di un bacio né di quel miraggio che sembrava ardere in ogni poro della pelle. Sapeva che il miracolo avviene una sola volta nella vita ed è fatto di trame segrete che, una volta svelate, svaniscono per sempre. (...)

Indossava un abito color avorio e nel suo sguardo c'era tutto il mondo.

Barcellona:
"fin dal primo giorno Jacinta capii che quella città era donna, che era vanitosa e crudelle, e imparò a temerla, a non guardala negli occhi"
"una strana cattedrale che sembrava un gigantesco pettine di cioccolato le disse Jaci nta tu hai visto Barcellona, la grande ammaliatrice, e quella basilica è il tempio espiratorio della Sagrada Familia"

Incubi
Zacharias chi appare nel sogno di Jacinta
"Il personaggio che appariva più spesso era Zaccharias, un'angelo vestito di nero accompagnato da un gatto scur con i occhi gialli e alito sulfureo. Zaccharias sapeva tutto."
"In quella notte riapparve accharias nudo con la pelle ricoperta delle squame. Il gatto era scomparso e un serpente bianco gli si attorcigliava attorno al busto"


<<...La gente è proprio cattiva.>>
Don Anacleto taceva e fissava il pavimento.
<> replicò Fermin. <>

In genere il destino si apposta dietro l'angolo, come un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria, le sue incarnazioni più frequenti. Ma non fa mai visite a domicilio. Bisogna andare a cercarlo.

E conserva i tuoi sogni" disse Miquel. "Non puoi sapere quando ne avrai bisogno."
lei mi fissava sorridendo come per dimostrarmi che allora e sempre, qualsiasi cosa avessi potuto pensare, lei ci aveva già pensato.

Una volta Julián ha scritto che le coincidenze sono le cicatrici del destino. Le coincidenze non esistono, Daniel: siamo solo marionette mosse dalla nostra incoscienza. [...] Gli esseri umani sono disposti a credere a qualunque cosa tranne che alla verità.

E' facile giudicare gli altri, ma ci rendiamo conto di quanto sia meschino il nostro disprezzo solo quando li abbiamo persi, quando ce li portano via. Sì, perchè ci sono appartenuti...

La stampa, avvoltoio che si nutre di orrori e disgrazie, non ha tardato di annussare il lezzo di carogna (145)

Guerra
Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall'indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle.
Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.

(la guerra) è come l maree, si ritira e uno pensa di essere in salvo, ma poi torna , ritorna sempre,,, e ci sommerge

Nulla alimenta l'oblio più di una guerra.

Famiglia
Il matrimonio e l famiglia sono un guscio vuoto e spetta a noi riempirlo di significato (175)

" i

Le voci di Marrakesh

Le nuit sacre

giovedì 5 novembre 2009

Botswana. Alexander McCall Smith- Le lacrime della giraffa

Mentre stavo in hammam con le donne algerine mi chiamò al telefono la signora Precious Ratsbone di Gaborone. Mi chiamava per fagli una visita. Ho preso l'aereo e con l'aiuro di Modimo (il Dio che abita il cielo Sud Africano e che manda i disonesti in un posto come Nigeria dopoma morte) con il suo aiuto sono aterrata a Johanessburg dove la signora Precious mi aspettava con il furgoncino, abbiamo passato Limpopo e la dogana e siamo andati a Gaborone, abbiamo bevuto un te rosso.Mi ha presentato i suoi bimbi adttivi. La bambina dopo la morte della sua mamma aveva salvato il fratellino sepelito sotto la terra con la mamma secondo le usanse boscimane, e eco adesso hanno una famiglia. Ho conosciuto anche il suo marito, mecanico auto, mi ha mostrato l'anello di fidanzamento con un diamante proveniente dalle miniere di diamanti di Botswana.
Io ho paura in Botswana di perdermi, verso il deserto Kalahari o di essere uccissa di un serpente. Che le galline entrano nel ufficio della signora nvestigatrice non mi da fastidio. Io proveng dalla Romania e queste cose avengono anche là, cosi mi sento acasa in Africa. Poi Botswana è un paese civile, non c'era apertheid come in SudAfrica e non è come in nigeria. Mi trovo bene con queste persone.
Mi ha raccotato la storia del ragazzo americano con cuore africano che mori qui e la sua mamma lo cercava. Invece del figlio morto dieci anni fa ha trovato un nipote di 9 anni grazie alla investigazione della signora Ramstowe e della sua gentilissima assistente . C'era anhce la storia del marito tradito dalla moglie.
Ammiro tanto la loro capacita di intuizione e il loro tatto con la gente.
Mi piaciono le sue critiche naif ma molto pertinente alle cose occidentali:
"Queste persone che scrivevano sui gironali e parlavano alla radio avevano un sacco di idee per aiuare la gente a stare meglio. Ficcavano il naso negli affari degli altri, dicendogli di fare cosi e cosa. Guardavano cosa mangiavi e ti dicevano che faceva male; guardavano come allevavi i figli e ti dicevano che non andava bene. E quel che era peggio, spesso ti dicevano che, se tu non avessi seguito i loro consigli, sares morto. In questo modo tutti si spaventavano moltissimo e si sentivano obbligati a seguire i loro consigli.

Algerie mon amour

Ho comminciato leggere Le donne d'Algeri- Assia Djerba
Per essere onesta non mi coinvolge più di tanto. Qeste donne vanno a hammam, danzano sulla terazza proibita, si ricordano delle donne eroine in diverse guerre, si ricordano di Delacroix chi dipinse il quadro con lo stesso nome del romanzo e di Picasso che fecce vedere più tette sullo quadro. Mi sembra troppo occidentale questo rimpianto per la mancanza di visibilità. E un'altra cosa il diritto all cultura, a una protezione sociale, ma ame mi piacerebbe vivere in un harem, se avessimo un marito bello e buono.
Questa canzone invece mi è piaciuto.

mercoledì 28 ottobre 2009

Tripoli


Tripoli
Siamo partiti da Neum, l'unico porto della Bosnia Erzegovina, da dove abbamo preso di nuovo la caravella e siamo scesi fino a Africa
Sono arrivata a Tripoli
Nessuno al mondo- Hisham Matar
Abbiamo visitato l teatro di Leptis Magna, affacciata sul mare. Abbiamo visto Didone abbandonata.
Con un bimbo abbiamo mangiato bastoncini con sesame, vicino alla statua si Settimiop Severo nato a Leptis che mostra verso Roma.
Abbiamo visto il padre del bimbo ma faceva finta di non vederlo, mentre ieri alla sua mamma aveva detto che va all'estero. Mah! Maschi!

"Siamo due meta della stessa anima, due pagine aperte dello stesso libro!"

Habibi_ my beloved (kicsim, kedvesem, itt anyuka mondja a kisfijanak)

Sherezada, simbolo della libertà, quella che danza sotto la minaccia della spada, una delle donne più corraggiose.
Un bel romanzo, un po mi da fastidio che il ragazzino sempre risparmia le parole di conforto per altri.

martedì 27 ottobre 2009

Sarajevo: Geraldine Brooks- I custodi del libro

L'autrice racconta a ritroso le avventure di un libro, l'Hagadah di Sarajevo. L'ho vediamo creato da una ragazza di colore, che ha imparato disegnare vicino a suo papa, che era farmacista. Ma sono stati portati via schiavizzati e lei fu venduta a una ragazza che viveva moglie-priggioniera nel harem del emiro.
Poi vediamo come un ragazzo muto vende la Haggadah a Taragona, il 1492. L'ho compra un padre di famiglia ebrea. Il suo figlio si sposò una gentile e lo divento anhce lui, poi fu torturato dall'Inquisizione. La figlia Ruth leggeva lo zohar e andava fare amore con legatore di libri. Poi si doveva scappare davanti all?inquisizione. Ruth aiuto la sua cognata che nasca e fece diventare ebreo il bimbo, allora si machio con una goccia di sale di mare il libro.
Nel proddimo capitolo siamo nel getto di Venezia, il 1609. Una dama gentile, appena convertita infatti chiede in segreto a rabino che faccia accettare dal Inquisitore Vittorini questo libro. Lei ha il libro da un suo servo. Conflitto intelettuale tra il rabino e l'inquisitore che poi accetta di firmare ma cade anche una goccia di vino kosher mischiato con una goccia di sangue sul libro.
1898 il restauro del libro a vienna. Si presenta la Vienna fin de siecle, un po isterica, un po tatrale, un po inibita, un po perversa, ma non abbastanza. Qui il restauratore ruba le shine d'argentro del libro, per comprarsi medicine che forse lo guariranno dalla sifilide. Il libro vienrestaurato nel capitale dell'impero austro-ungarico ma poi ritorna a Sarajevo.
1942 a Sarajevo una bimba sola si salva dalla deportazione, va con bambini partiggiani in foresta, prima molti suoi amici sono emigrati verso Palestina, ma molti sentono europa la propria casa. La bimba viene salvata da una famiglia musulmana. Il pater familias è un grande scienziato nella Biblioteca. Riesce salvare la Haggadah dalle mani dei nazisti, e lo porta in un paesino in montagna.

La storia paralela della ricercatrice Hannah Heath, con tanti conflitti della sua mama non è interessante, ma è importante che lei restaura il libro che Ozren, di nuovo un musulmano, bibliotecaio salvò nella guerra con serbi.

Belle te teorie sull multiculturalismo e convivenza pacifica, anzi stimollnte tra le culture e religioni.

Quando la Haggadah era stata creata, l'Imero musulmano rischiarava le tenebre del mondo medioevale: le scienze e la poesia fiorivano nelle sue splendide città, dove i giudei, perseguitati e uccisi nei regni cristiani, venivano se non altro tollerati.

E stat una bella escursione, infatti da Sarajevo in tutta l'europa e il mediteraneo.

giovedì 15 ottobre 2009

Visegrad: Ivo Andric-Il ponte sulla Drina


Un piccolo riassunto di ogni capitolo

I Una sintesi di cosa significa il ponte pe la cittadina , di tutte le leggende che lo avvolgono e di tutte le abitudini che ha creato
II Come portavano via i turchi i ragazzi di 11 anni per arruolarli nel esercito turco. Non c'era ancora il ponte sulla Drina. Da qui viene portato via anche il ragazzo che poi divento vizir, il Sokoli pasha, chi decide di far costruire un bel ponte sulla Drina. Il dervisime
III:Comminciano le costruzioni del ponte. Il lavoro è diretto dal crudele Abidaga.  Radislav si ribella con altri contadini a questo lavoraccio inutile e dannoso secondo loro e  distruggono il ponte ogni sera. Alla fine viene preso e impallato (scena con tropi detagli) I contadini pensano a Radislav come fosse martire.
IV I contadini seppeliscono in segreto il corpo di Radislav
Arriva un altro capo turco piu tollerante, Arapin. Un blocco di pietra cadde su di lui e muore, per lungo tempo i bimbi vedono il suo spirito aggirarsi attorno al ponte.
Viene ultimata la costruzione del ponte e di un caravanseraglio c'è grande gioia in tutto il paese.
Il vizir, pasha Sokoli muore
V Il tempo ha rovinato il caravanseraglio,  sono finiti i soldi che venivano dall'Ungheria (Ungheria non fa più parte dell'Impero Ottomano in quanto sottomessa dagli Asburgo)
C'è un inondazione tremenda quando tutta la citta si rifugia in un'altra città
"in quella citta in cui l'acqua aveva danneggiato tutto.. sapeva che in quella loro vita c'è qualcosa che resisteva ad ogni elemento e che, a causa dell'arcana armonia delle proprie forme e dell'invisibile saggia forza delle proprie fondamenta, usciva da qualsiasi prova indistruttibile e immutato....
E cosi sulla porta, in mezzo al cielo, al fiume e alle montagne, una generazione dopo l'altra apprendeva a non compiangere oltremisura ciò che la torbida acqua si portava via. In tutti penetrava la spontanea filosofia della cittadina: che la vita è un miracolo impenetrabile, perchè si consuma e si disfà incessantemente, eppure dura e sta salda "come il ponte sulla Drina""

VI In seguito di alcune rivolte e dell' insurrezione serba di Karanjorje 1804 i turchi si arrabiano cercano colpevoli, tagliano teste e li impalano sul ponte. Certo i meno colpevoli sono i primi a patire la pena
VII Appaiono i gruppi di profughi turchi scappati via dalla Serbia. Passano in silenzio il ponte sulla Drina e vengono accolti a Visegrad.
VIII La storia della piu bella ragazza del villaggio che si suicidò, buttandosi nella Drina, dopo che il suo padre l'aveva data in sposa a uno con chi aveva dei debiti
IX Il panico avvenuto alla notizia che l'Impero Ottomano ha concesso Bosnia all'Austria. Un turco vuol fare resistenza perché "dobbiamo morire per la patria!". Un altro, un imam più cauto lo contradice e allora viene inchiodato con l'orecchi a un pallo sul ponte. Un medico austriaco lo salvera.
X L'entrata ufficiale dei autro-ungarici il 1878 in Bosnia, i preti delle confessioni diverse aspettano i nuovi arrivati che si comportano un po rozzi. Loro (i capi religiosi) invece sanno che di loro dipende tutto cio che si muove nella citta, loro ne sono responsabili delle anime
XI I grandi cambiamenti avvenuti nella citta di Visegrad a seguito dell'occupazione austriaca, la febbre architettonica dei austriaci, costruiscono tanti palazzi nuovi
XII Un gioccatore di azzardo , un giorno decide di non andare a gioccare. Allora viene da lui acasa un uomo conosciuto già in precedenza e lo chiama gioccare sul ponte. Gioca, perde molto, non ha più soldi, comincia gioccare i suoi beni, i suoi averi, alla fine l'altro gli dice: "se perdi, perdi la tua vita, se vinci ti ritrorna tutto come prima." E perde. Torna accasa con la febbre, sta malato per qualche giorno con la febbre e alla fine non sa se era un delirio di febbre o è successo per davvero. Comunque non giocca più giochi di azzardo. Ma un ragazzo  trova in quel posto li il "ducato del diavolo" e diventera lui un gioccatore, portando vergogna per la sua famiglia.

XIII la gente trova sospette le misure del governo, una umiliazione nell'ingerenza delle autorita nelle loro facende private. Non vogliono numeri sulle case , non vogliono essere ricensiti.C'era un brigante che non doveva essere lasciato passare il ponte. C'era Fedun, un ragazzo ucraino con fisico di orso e timido come una fanciulla, che faceva la guardia sul ponte. Un giorno passa una ragazza turca, si soridono, cosi anche il secondo , anche il terzo giorno. Poi la ragazza gli dice che domani passa con la sua mamma e poi ritorna da sola. Passa e il ragazzo aspetta che lei ritorni, ma non ritorna, Invece viene interogato perche nei panni della "mamma" della ragazza, infatti la ragazza aiutava passare il brigante, prendendo in giro questo poveraccio , che viene degradato . E lui si suicida. Sara interrato là a Visegrad, dal popa ortodosso.
XIV Lotika, una donna molto in gamba e il suo albergo vicino al ponte
XV Altri posti di Visegrad dove la gente si ubriaca per dimenticare. La c'è anche Cokran. Fu inamorato d una ballerina austriaca che era qui con il circo ma fini in priggione, poi fu liberato, si innamorò di una orfana, che dava segni chiari che gli piaceva di lui. Ma lui sognava ubbriaco a lei. Lei si sposò come la seconda moglie con un turco, la cui prima moglie non riusciva più avere figli, fecce un bel maschietto e vissero felici tutti 4. Cokran si piangeva addosso in bar. Poi in una notte d'inverno, mentre gli ubbriachi dicevano di ammazzarsi ormai, sali sul orlo del ponte ghiacciato e camino da una parte al'altra dell'altra, sulla balustrada. E si sentiva un grandissimo eroe.

XVI E stata uccissa Sissi :(
C'è un italiano in Visegrad che si vergogna tanto tanto e dice che lui non c'entra niente con quel Luchino. Alihodza, stanco e con 14 bimbi sogna solo il ritorno del mondo turco ed è arrabbiato anche con il fatto che i autriaci hanno ristrutturato il ponte, perchè quella cosa non si doveva fare, perchè era un'opera pia. come tutti i ponti, perche: Dio creò il mondo lisci, ma il diavolo graffiò con le unghie la terra quanto più proffondamente potè. Cosi nacquerò proffondi fiumi e abissi che separano una regione dell'altra e dividono popoli. Si dispiaque Allah quando vide cosa ha fatto quel maledetto e mandò i angeli a aiutare i uomini che non potevano superare i burroni per svolgere le loro attività, spiegarono le ali e la gente comminciò a passare su di esse. Ogni ponte ha il suo angelo custode che lo guarda e lo sostiene
Costruirono anche la ferovvia, l'aquedotto
XVII Tornano i studenti dall'estero e discutono le nuove ideologie, la crisi dell'anessione (Kellet neki Bosnia)
XVIII La guerra italo -turca. I turchi se la prendono un pò con l'unico italiano dal vilaggio che perchè vuole lui Tripoli, piccola terra turca. L'italiano si vergogna di nuovo tanto tanto. Il ponte viene minato, se per caso ci fosse bisogno.
il mondo si divide, la frontiera turca si allontana.
XIX ragazzi neostudenti discutono di socialismo, nazionalismo.
XX gli affari di Lotika non vanno bene, quelli in chi ha investito hanno fallito: la studentessa a Vienna suicidata, un'altro ragazzo respinto perche ebreo di qulche affare, anzi diventato capo dei socialisti (briganti) fu impriggionato e poi scapò in Argentina. Si incontra solo con alcuni vecchi come lei e non capisce perche la nuovca generazione preferisce pensare alla vita invece di viverla. Troppa politica
XXI_XXIV Commincia la guerra, drammi umani, Lotika impazisce.
L'uomo lavora onestamnete e tutto viene distrutto legalmente ed è in balia di forze oscure, senza senso
"E cosi, dice Pavle tra se e se, è proprio cosi: tutti ti insegnano e ti spronano a lavorare e a risparmiare, la chiesa, l'autorità e il tuo senno innato. E tu dài retta a questi consigli, vai avanti cautamente e vivi giustamente, anzi non vivi neppure, ma lavori e risparmi e t'affanni e la vita ti passa cosi. E poi all'improvviso ti si spostano e alterano tutti termini del giuoco; arriva il tempo in cui la gente si mette a beffeggiare il senno, la chiesa si chiude e ammutolisce, le autorità si trasformano in forza nuda e cruda, e coloro che hanno accumulato onestamente e sudando sangue perdono tempo e denaro mentre i prepotenti guadagnano. E nessuno risconosce i tuoi sforzi, e non c'è più alcuno che ti aiuti e ti consigli per farti conservare quel che hai guadagnato e messo da parte...(p.403)
L'ultima pagina bella critica al mondo occidentale, rappresentato in questo caso dal austriaco, che dopo la sfrenata voglia di costruire e ristruturazione, adesso distrugge tutto, fa saltare in aria tutto come un malato mentale
Ma sia pure, continuò a pensare, se qui si distrugge, altrove si edifica, Vi sono forse ancora in qualche posto, paesi tranquilli e uomini raggionevoli, i qualli sanno cosa sia il timore di Dio. Se Dio a tolto la mano da questa sventurata cittadina sulla Drina, l'ha tolta forse anche da tutto l mondo e da tutta la terra che si trova sotto il cielo? Costor non continueranno in eterno a comportarsi cosi. Ma chi lo sa?... Può darsi che questa lurida fede, che mette in ordine, pulisce, ripara e rifinisce per poi divorare e demolire tutto immediatamente dopo , debba diffondersi per tutta la terra; può darsi che dall'intero mondo di Dio farà un campo vuoto per le sue insensate construzoni e per le sue barbariche distruzioni, un pascolo per il suo insaziabile apetito e per le sue incomprensibili brame.. Tutto può essere. Ma una cosa non può accadere: non può accadere che scompaiano del tutto e per sempre gli uomini grandi, saggi e generosi che per amore di Dio innalzerano durevoli edifici, affinchè la terra sia più bella e l'uomo vi possa vivere più facilmente e meglio. Se essi scomparissero, ciò significherebbe che anche l'amor divino si è spento ed è scomparso dal mondo. E questo non può succedere." (p.414

sabato 3 ottobre 2009

I bellissimi monasteri sulla valle di Morava

Lazarica

Ljubostinja

Manasija

Ravanica

Kalenic

Naupara

Gornjak

http://www.serbia.travel/cms/item/manastir/en/Morava+Monasteries.html



La clisura Ovcar della Morava, il posto chiamato il monthe Athos di Serbia
http://www.ovcarbanja.com/engleski/ok_klisura.html
Molte situazioni del romanzo succedono qui
he Ovcar-Kablar gorge is known as the SERBIAN HOLY MOUNTAIN OF ATHOS thanks to numerous monasteries situated in this area. As the permanent monuments of the Serbian architecture, spirituality and culture, surrounded by peace, the verdure of tame forests, sunny slopes, the monastieres of Vavedenje, Nikolje, Jovanje, Preobrazenje, Sretenje, Svete Trojice, Blagovestenje, Uspenije, Vaznesenje and Ilinje have existed in this gorge for centures. The original monasteries, two more sanctuaries – the church of St. Sava and the chruch – the cave Kadjenica, as a sacral memorial object of its kind, are also situated in this region.

Monasteri di serbia



Monastero di Pec, Kosovo



Moonastero Studenica
trova 39 chilometri a sudovest di Kraljevo, nella Serbia centrale. È uno dei più grandi e ricchi monasteri della Chiesa Ortodossa Serba

Venne fondato nel 1190 dal fondatore del moderno stato serbo, Stefano Nemanja, il quale, dopo aver abdicato in favore del figlio, vi dedicò gli ultimi anni di vita.
Le sue mura fortificate racchiudono due chiese: la Chiesa della Vergine e la Chiesa del Re, entrambe costruite in marmo bianco. Il monastero è noto per i suoi splendidi affreschi in stile bizantino del XIII e XIV secolo.

Nel 1986 il monastero di Studenica venne incluso nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
San Sava volle, invece, creare una chiesa nazionale serba indipendente

Novi Sad/Ujvidek

Bellissima citta sul Danubbio con la fortezza di Petervaradin e con 8 lingue ufficiale nela provincia autonoma di voivodina

festa serba

Đurđevdan
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Đurđevdan (serbo Ђурђевдан, "giorno di Giorgio", talvolta trascritto anche come Djurdjevdan) è una festività religiosa ortodossa serba, celebrata il 23 aprile del calendario giuliano, corrispondente al 6 maggio del calendario gregoriano. Si tratta di una Slava (celebrazione di un Santo Patrono) in onore di San Giorgio (in serbo Свети Ђорђе, Sveti Đorđe), uno dei santi maggiormente venerati dalla Chiesa Ortodossa. Dato il periodo dell'anno in cui cade, inoltre, è tradizionalmente considerata una festa per l'inizio della primavera.

Il Đurđevdan viene osservato dai Serbi della diaspora in tutto il mondo, ma le celebrazioni maggiori hanno luogo ovviamente nella Repubblica Serbia e in Montenegro. Viene anche festeggiata presso i Gorani nel sud del Kosovo, pur essendo questa un'etnia di religione musulmana.

Inoltre, è una festa molto sentita presso i Rom balcanici, a prescindere dalla fede religiosa. In lingua romani prende il nome di Ederlezi. Presso i Rom yugoslavi la feste viene salutata come l'inizio della primavera piuttosto che come una celebrazione religiosa. Nella loro tradizione, i festeggiamenti comprendono il decorare le case con fiori e rami coperti di boccioli, in onore della bella stagione; è inoltre una tradizione comune quella di arrostire un agnello per consumarlo la sera della festa. Anche la musica è un importante elemento delle festività; una nota canzone popolare romanì dedicata all'evento è intitolata appunto Ederlezi, ed è stata resa celebre dal musicista Goran Bregović.

In Croazia esiste una versione cattolica della festa, chiamata Jurjevo (Đurđevo) e osservata il 23 aprile del calendario gregoriano. La tradizione è maggiormente sentita nel nord del paese, nella Regione di Zagabria, ed è anche qui vista come un saluto alla primavera. I festeggiamenti includono l'accensione di falò.

venerdì 2 ottobre 2009

Serbia:NIS,

nome della città sotto l'impero romano fu Naissus ("città delle ninfe"). Niš è una delle possibili locazioni di Nysa, un posto mitico nella mitologia greca dove il giovane dio Dioniso sarebbe cresciuto. Naissus venne considerata una città degna di nota nella Geografia di Tolemeo di Alessandria. I romani occuparono la città nel periodo della guerra dardanica (75-73 a.C.), e la città si sviluppò come incrocio strategico e mercato. Per alcuni decenni, a partire da Augusto, fu sede di una fortezza legionaria, e per tutto il I secolo, capitale della nuova provincia di Mesia.
Nel IX secolo i Bulgari divennero i padroni di Naissus, gli ungheresi nell'XI secolo, e l'imperatore bizantino Manuele I Comneno la riconquista ancora una volta nel 1173, e verso la fine del XII secolo la città era nelle mani del principe serbo Stefan Nemanja, che ospitò l'imperatore germanico Federico Barbarossa e i suoi crociati.

Nel 1375 i turchi ottomani presero Naissus per la prima volta dai serbi. Una larga fortezza cittadina delle prime decadi del XVIII secolo è ben conservata. Un importante monumento del primo XIX secolo è la Torre dei Teschi (Ćele kula), una torre che incorpora teschi umani (dei "ribelli" serbi) nella costruzione, un monumento unico nel suo design.
(informazi di wiki)
iti Storici [modifica]

* Tvrdjava - fortezza turca nel centro della città.
* Mediana - sito archeologico, villa imperiale romana.
* Kazandžisko Sokače - esempio di architettura originale ottomana.

Musei [modifica]

* Museo Cittadino - Orario: 9 - 16
* Esposizione archeologica del Museo Cittadino - Orario: 9 - 16
* Museo di Mediana - Orario: 9am - 4pm
* Torre dei Teschi (Ćele Kula) - 9 - 16 (1 novembre - 31 marzo), 7:30 - 19:30 (1 aprile - 31 ottobre)
* Museo dell'Istituto di Salute Pubblica Pasteur - Orario: 7 - 14
* Museo-Prigione da campo della Crveni Krst (Croce rossa) - Orario: 9 - 16

Kosztolanyi

Non sapevo che Kosztolanyo fosse nato a Subotica/Szabatka, in odierna Serbia. Io avevo letto la vita di Nerone scritta di lui

Kosztolányi Dezső: Vuoi giocare?
(Akarsz-e játszani ?)

Dimmi, vuoi giocare con me?
Giocare sempre,
andare nel buio insieme,
giocare ad essere grandi,
mettersi seri seri a capo tavola,
versarsi vino e acqua con misura,
giocare con perle, rallegrarsi per un niente,
indossare vecchi panni col sospiro pesante?
Vuoi giocare a tutto, che è vita,
l'inverno con neve e il lungo autunno;
si può bere un tè insieme
di color rubino e di fumo giallo?
Vuoi vivere la vita con il cuore puro,
ascoltare a lungo e temere ogni tanto,
quando sulla strada passa novembre
e lo spazzino, questo povero uomo,
che fischia sotto la nostra finestra?
Vuoi giocare ad essere serpente od uccello,
fare un viaggio lungo con nave o treno,
giocare a Natale, sognando tutte le bontà?
Vuoi giocare all'amante felice,
fingere di piangere, un funerale?
Vuoi vivere, vivere per sempre,
vivere nel gioco, che diventa reale?
Sdraiarsi tra i fiori per terra,
e dimmi, vuoi giocare alla morte?

giovedì 1 ottobre 2009

Elemente fantastice

vampiroaiaca Mora
scena de vampirism tragic de la teatru cu Petkutin si Kalina
omul cu ochii rosii care ii aparea mereu in vis, si pana la urma l-a omorat un om cu ochi rosii

Posti in Serbia e non solo in Serbia che appaiono nel libro

Kupinic, citta in Voivodina (Banato di Sud) dove c'è uan grande chiesa serba
Portretul lui Barncovici e pictat pe zidurile manastirii de la Kupinic, tine in mana biserica sfanta Paraschiva si i-o intinde strabunicii sale Sfanta Angelina despotita sarba canonizata
da vedere Djordje brancovici- Cronaca valacha

Lipova (Ardeal)
Korenica, Trebnje, (slovenia9)

Tsaregrad- è l'antico nome di Costantinopoli, il nome slavo che abina zar- cesare e citta grad. Bulgarians also applied the word to Tarnovgrad (Tsarevgrad Tarnov, "Royal City of Tarnov"
Trnov (Veliko Tarnovo (Bulgarian: Велико Търново, sometimes transliterated as Veliko Turnovo) is a city in north central Bulgaria and the administrative centre of Veliko Tarnovo Province. Often referred to as the "City of the Tsars", Veliko Turnovo is located on the Yantra River and is famous as the historical capital of the Second Bulgarian Empire, attracting many tourists with its unique architecture.)
E unde vine numele Tirnave

Santa Angelina

Infatti mi meravigliavo perche la principessa nel libro di Vishinski, il macedone si chiama angelina, e letto a Milorad Pvic, il serbo è esistita una despote serba con questo nome, infatti c'è uan sant'angelina.

Figlia di Giorgio Arianita e cognata del principe Ivan-i Cronojevic, al quale Eugenio IV aveva affidato il vessillo della Chiesa nella lotta contro i Turchi, Angelina sposò Stefano il Cieco, fratello di Lazaro II Greblanovic. Quando il 21 gennaio 1458 Lazaro morì senza discendenti maschi, Stefano divenne despota di Serbia, ma nel 1467 fu costretto a fuggire con la famiglia per sottrarsi alla pressione turca e si recò in Italia, dove, dieci anni dopo, nel 1477, si spegneva. Angelina si stabilì a Kupinovo (Srem), dove fece traslare il corpo del marito, e, riavuto il titolo di despota alla morte di Zmaj Vuk (1485 o 1486), coniò monete d’argento e d’oro che recavano su una faccia la sua immagine e sull’altra quella dei figli Djurdje e Ivan. Costruì un monastero femminile a Krusedol (Srem) e morì nel 1516. Fu sepolta a Krusedol insieme con il marito e i figli. La Chiesa serba la venera con il nome di “Majka Angelina” il 30 luglio, mentre Stefano il Cieco è celebrato l’11 ottobre, Ivan il 10 dicembre e Djurdje, che si era fatto monaco prendendo il nome di Massimo, il 18 gennaio.

lunedì 28 settembre 2009

Macedonia


Siamo in Macedonia sul Lago Ohrid, che è bellissimo, infatti è monumento Unesco.
Con Boris Vishinski- La corona di sabbia siamo arrivati a Skopje ma per adesso sono al capitolo dove la principessa Angelina e il Gueriero parlano del loro amore. Lui dice che forse riceve qualche terre in Pelagonia, dov'è la citta di Bitola. Pelagonia è stat una regione importante nella storia di Macedonia. Si svolse qui una famosa battaglia
http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Pelagonia
Abbiamo visto il castello di Skopje dove abita Il Guerriero, La Principessa Angelina e il Principe Giovanni, il fiume Verdun che attraversa tutto il paese e che una volta ha causato una grande inondazione , Abbiamo visto  la chiesa San Dimitri, qui si è sposato il suo figlio e alla fine di sposalizio sono andati tutti in cielo.
Abbiamo incontrato il Signore, Cirillo, i bogomilli, personaggi importantissimi per la storia di questa regione. Abbiamo visto nelle vicinanze la chiesa San Nikita, infatti il nostro bogomillo si chiama Nikita, puo darsi che è lui

http://www.exploringmacedonia.com/default.asp

Vicino a Skopje ci sono le gole e il Lago Matka, sembrano bellissime
C'è in una citta vicina un posto con strutture di petra che sembrano personaggi di leggenda

venerdì 25 settembre 2009

Castelli in Albania


La leggenda del castello di Rosafat

http://www.albacenter.it/albart/italian/libri/kuteli2.htm


Kruja

fu l'antica capitale dell'Albania. Ismail Kadaré in I tamburi della pioggia racconta una delle battaglie antiottomane dei albanesi, l'epopea di Giorgio Castariota chiamato Skanderebeg
"La sera del 4 novembre 1443 nella piana di Nis era una sanguinosa battaglia tra ottomani e europei. Il generale Skanderebeg accompagnato dalla sua guardia personale lasciò il campo di battaglia e parti verso l'lbania munito di un falso firmano in nome del'Imperatore
Giorgio Castariota era il figli del principe albanese Giovanni Castariota, e fu a solo 9 anni preso in ostaggio dall'imperatore per essere educato alla corte ottomana. A 22 anni era già generale
Dopo una marcia di 3 giorni e tre notti Scanderbeg arriva dinanzi ai bastioni della cittadella di Kruja , l'qantica capitale dell'Albania occupata. Mostrando il falso firmano si fa consegnare la cittadella. E appena uscita la vecchia guarnigione ordina di calare dalle torri l'emblema turco con la stella e la mezzaluna per issarvi l'antica bandiera albanese con l'aquila bicipite nera. Erza ol 28 novembre 1443.
"La libertà non sono stato io a portarvela: l'ho trovata fra voi"
Castriota proclamò la ribelione contro il sultano, la piccolissima Albnia contro la superpotenza ottomsana. La lotta durò 25 anni. Ogni primavera le truppe turche marciavano sull'Albania e in autunno, dopo essere state tenute in acacco, erano costrete a batere la rititrata E fu cosi per un quarto di secolo. Ma il 17 gennaio 1467 scanderebeg mori, i albanesi resistettero per alri 11 anni

"Ci aveva pensato sopratutto quando il suo esercito ha penetrato il paese dei scipetari e gli sono apparse per prima volte quelle paurose montagne...Gli fcevano tornare a mente uno di quegli incubi angosciosi che ti opprimono senza che il risveglio venga a liberartene
Eano, diceva, alte montagne che neppure i corvi potevano sorvolare: solo il diavolo riusciva a stento a scalarle, vi si laceravano gli opinga del demonio, e delle galline dovevano, per corrervi, farsi ferrare le zampe

giovedì 24 settembre 2009

Aquila di Kadaré

un romanzo iquietante che riesce evocare in modo molto convincente il sentimento di vivere in un paese communista. L'atmeosfera e la vicenda è non a caso assurda, oprimente, griggia, paranoica. Ci sono qualche tizi lassù che non sai mai di cosa si offendolo, cosi devi stare sempre attento ca cio che fai a cio che non fai, devi parlare sempre in mdod eloggiativo convinto di loro perchè poi hanno una mentalita paranoica e vedono in tutto segni di tradimento del grande sogno communista.
"Lasciate tracce dappertutto, e poi vi lamentate che vi fanno precipitare"
"L'uomo si sentiva sempre più colpevole e cercava in tutti i cantucci piu reconditi della sua cosienza e memoria il punto dove il male ha germinato....un battibecco con il sarto per il ritardo con cui quest'ultimo gli aveva confezionato la nuova uniforme... e centinaia di altri fatti minimi, che l'hanno portato a quel ricevimento...
Quel brindisi come tutti i brindisi era in apparenza inoffensivo, ma nel suo seno, come una piccola bestia nascosta, un ratto apestato, si annidava un proverbio. Un proverbio a doppio senso, intraducibile, indistruttibile, che dieci anni dopo, lo avrebbe portato li"(p.36)
"Non ci si può fare niente... troveranno sempre qualche pretesto per arestarti"
lo zoo, con cocodrilo regalato dal re di etiopia ma poi morto insieme cn il re, l'aquila.
- la vicione di due Anne che gli sembrano due facce della stessa donna.
"ma come saprai, dal delirio alla profezia c'è soltanto un passo.
E bellissimo il volo con l'Aquila, come nella leggenda
nel 500 a.c, preso Scutari sorgeva una fortezza illirica (devo cercare piu informazioni sulle leggende illiriche)
Comunque, il nostro personagio Maks, va nella biblioteca del piccolo vilaggio dove"In fondo a un buco, piu basso della terra mi sento nonostante tutto nel presidium del'Univerwo" . Lui non si sente cosi, lui sente questo un mondo infero, lui vuole salire da dove è caduto, costi quel che costi.
"In questa città c'è un'aquila che mi ricorda un'antica leggenda. Questa leggenda dice che il rapace ti porta dove vuoi a ptto che, durante il volo, tu dia dei pezzi della tua carne"
In caso contrario sarai perduto, ti fara precipitare nell'abisso

"Dapprima il mostro ti chiederà un tributo che ti sembrera insignifiante... si lo stato mostro con l?ucello di rapina a stemma...penserai di accontentarlo con un semplice pezzo di carne ma dopo, dopo a ogni suo cra esigerà di più. Gli darai il tuo corpo Dedalo, poi finirai con l'essere costretto a cedergli la tua anima"
E sempre stao cosi e sempre lo sarà
"la vecchia aquila milenaria reclama carne umana ma, al momento fatale, saprò ingannare il mostro
E poi ambiguo e strano perchè quando parla della via interiore , che attraversa i abisi della coscienza "in quelle vie segrete, nessun binoclo puo scorgerti, nessuno è in grado di inseguirti"
Il volo
"Nel lugubre abisso che solcavano, gli parve di distinguere altre aquile che volavano come loro nell'ombra del crepusculo. Inebetito, contemplò lo squallore di quello spazio spazio infinito dove nulla ricordava la semplice vita....
vede anche altre aquile con viaggiatori che gli cavalcano, ma alcuni rapaci volavano in senso contrario e scorse con orrore sul dorso di uno di essi un scheletro umano.
Capisce che tutto è un imbroglio e infatti il volo e il sacrificio non finisce mai che l'aquila lo vuole tutto anche il suo cuore , allora uccide l'aquila e anche se stesso. L'altro giorno lo trovano suicidato insieme con l'aquila nel giardino zoologico.
I pensieri dell medico che lo sta portando con l'elicottero:
suicidio o peggio, insanguidamento dell del simbolobdello Stato da parte di uno dei suoi sudditi..
Riflette sui misteri del sangue, sul suo potere, su quella strana rradiazione che soggiogava gli assassini piu incaliti , e la sua voglia di provare un'emozione simile era tale ceh in quel momento avrebbe accettato volontieri di diventare un omicida.
.. un terrore che veniva dai milenni gelidi, da un'era in cui le due specie, uomo e uccello, erano più vicine alle tenebre primordiali
Era convinto di trovarsi di fronte a unodei fatti impenetrabili... Invano la sua mente avrebbe tentato di decifrarne il senso: gli sarebbe sempre sfuggito , all'ultimo momento, lasciandolo in preda alle angoscie più crudelli di fronte all'evidenza che le tenebre tenevano sepolte le più grandi verità di questo mondo.
In fin dei conti , quel tipo di eventi costituiva forse la sola vera storia dell'umanià,

martedì 22 settembre 2009

Museo etnografico di Kruja

SE andiamo a Kruja dobbiamo andare qui, il museo etnografico
http://www.kruja.cchnet.it/
Quando Hana va all'ospedale con il suo padre , lui e la sua moglie si vestono in costume tradizionale, lo zio-padre porta anche il capello bianco tipico per quelle regini montuose di nord che si chiama queleshe

I libri

Interesante che sia Ornela Vespri sia Elvira Dones, i personaggi usano i libri, la letteratura come un modo di salvarsi da solitudine, da un mondo spiacevole.

Petulla

frittele albanesi

Qofte

Sono le polpette all'albanese, si mangia con pure

Qofte te ferrguara Polpette fritte)
Ingredienti
½ kg di carne macinata (agnello, mamzo o pollo), 1 fetta di pane invecchiato spezzettato, 2 cucchiai di formaggio feta triturato, 1 cipolla grattugiata finemente, sale, pepe, foglie di menta essiccate e triturate, ½ tazza di farina, 1 tazza d’olio (preferibilmente d’oliva)
mmergete il pane nell’acqua fino a che diventi molto morbido, quindi strizzatelo. Miscelate la carne, il pane, il formaggio feta, la cipolla, il sale, il pepe, le molliche di pane e la menta a piacere. Impastate bene questo composto e formate dei pasticcini spessi 1 cm.
Rotolateli nella farina e friggeteli nell’olio d’oliva caldo (176°C)

Ovvero un'alra ricetta:Qofte con limone (Polpette bolite)
ngredienti
250 grammi di carne d’agnello macinata
50 grammi di riso
1 cucchiaino di margarina
1 mazzetto di prezzemolo
una cipolla
sale e pepe
Per la salsa:
un uovo
il succo di un limone



Preparazione
Fate bollire il riso in 3 bicchieri d’acqua e scolatelo. Aggiungete la cipolla grattugiata, il riso, il pepe, un cucchiaino di sale e impastate per qualche minuto.

Plasmate delle polpettine, mettetele in un contenitore con il prezzemolo tritato e agitate per coprirle di prezzemolo. Aggiungete due bicchieri e mezzo di acqua, la margarina e un altro cucchiaino di sale, coprite e cuocete a fuoco moderato per 30 minuti.

Mischiate in una terrina l’uovo, il limone e mezzo bicchiere d’acqua, versate la salsa sulle polpette quando queste sono cotte e rimescolate. Servite e …buon appetito

I Alpi Albanesi


"Le pietre del fiume di Rrnaje prevano schiuma. lei le aveva osservate, meticolosa e disciplinata com'era. poi aveva capito, parevano schiuma perchè erano cosi bianche, troppo bianche quando l'aqua ci danzava sopra con furia. A Hana non piaceva la furia, machiava la pace. Anche sul nome di quei monti la pensava in maniera ambivalente; le Montagne Maledette. Era conclusivo come nome non lasciava scampo alla speranza. Invece da vicino erano mansuete, bastava saperle prendere. Bisognava solo imparare a dormirci dentro senza farsi influenzare dal nome, forse dato da qualche forestriero, da qualche viandante che di quei luoghi non sapeva nulla. Tu non gli aggredivi, i monti e loro ti lasciavano stare" (Elvira Dones- Vergine giurata)

Erano stati un grande fis, i Dibra, gnete che per secoli aveva fatto la guerra ai turchi. I monti avevano avuto il loro attimo di gloriosa tregua, dopo la caduta dell'Impero ottomano, dopo di che erano venuti i communisti, e con loro il tramonto e le fucilazioni dej bajraktar. (Elvira Dones)

bajraktar ho capito che sigifica portabandiere ma è un grande titolo di onore,
fis sembrano i clan familiari illirici che poi fanno la guerra tra di loro
kulla: casa de munte

Mall- la nostalgia, la saudade

Vergine giurata

da uomo portavo il fucile, guidavo il camion e stavo attento a parole
prtavo fuori il bestiame, tagliavo la legna, lavoravo il campo, partecipavo alle riunioni del villaggio e bevevo tanto rakki
Parlami di stoffe, detersivi, medicine, di come si fa qualche soldo extra ma i libri lasciali stare
Quando in una famiglia non ci sono figli maschi, una delle femmine giura di comportarsi da uomo e restare uomo per il resto dei suoi giorni. Da quel momento assume tutte le funzioni e tutti i ruoli di un maschio. cosi io sono diventata il figlio che lo zio non aveva.
Solo un uomo puo essere capofamiglia. Puo essere libero di andare dove vuole, di commandare, di comprare terra,di diffendersi, di attaccare se necessario, di ammazzare o farsi ammazzare. All'uomo sono concesse la libertà e la gloria, oltre al dovere. Alla donna non resta che la obbedienza
Se vieni meno lo giuramento rischi di essere ammazzata.- E non è mai succeso che una Vergine giurata rompesse il giuramento

-il cane che ce la fa con le peccore :)))
i montanari portano il fucile , i lupi sono agressivi, la neve e di un metro
Il vecchio preparato alla morte ma la tehnica non la lascia morire perche non sta bene

Scutari

Scutari è una città in nord Albania, c'è anche un lago, anche una moschea grande dietro la qualle Hanna (La Vergine giurata di Elvira Dones) ha comprato la sua valigia, c'è anche un castello che si chiama Rozafa, molto grande, rovine illiriche, romano-bizantine, veneziane



Un tipico saluto del nord: unenedo le fronti

Byrek

In Elvira Dones- Vergine giurata si mangia molto byrek, cibo tipico albanese, ma hanna preferisce il byrek con cipolla. Questa qui è fatta con spinacci. Non sembra facile da fare quella sfoglia finissima ma io devo provare

Kosovo, un sguardo sui Balcani

Con il Ismail Kadarè considerato il massimo autore albanese ieri, 21 settembre 2009 abbiamo visitato Kosovo. Ha lui un libro Tre canti funebri per il Kosovo. Siamo andati sulla pianura dei merli, non lontno di Pristina. Qui abbiamo visto una battaglia contro i turchi del 1389.
Ve l'ho dico sinceramante, io cercavo Giovanni Hunyadi, il grande principe transivano chi , io cosi lo so ha partecipato a questa battaglia. Ma Kadare non ne parla. Parla di ungheresi e croati solo en passant. Nel romanzo di Dracula a un certo momento il personaggio parla della "Vergogn subita a Kossovo" e quanto tempo mi sono domandata che di che "vergogna subita a Kossovo" si parla.
Hunyadi non appare, solo il principe Serbo, il conte albanese Blasko, il voivoda valaccho Mircea. I greci e i bulgari sembra che sono già passati sulla parte del turco. Il sultano e il basileo buoni amici. Per esempio hanno saputo che i loro figli vogliono occupare il trono e per dimostrare fedeltà uno all'altro ognuno tolse la vista del proprio figlio, dopo usanza bizantina di tortura.
Eh nbene si la battaglia fu un disastro per i cristiani. In 10 ore il muro balcanico crollò, senza speranza e ognuno fuggi dove poteva.
Il principe serbo Lazzaro, che cnduceva le truppe cadde prggioniero
Il campo turco era condotto del Sultano Murad che mori in battaglia. Il suo posto fu pres di Baiazid il Folgore. Kadare suggerisce che è possibile che Murad fu infatti uccisso di Bayazid, perchè non si sa. Con l'occasione della morte di sultano furono sacrificati ancje tanti priggionieri appena caduti. Comunque la terza storia è raccontata di Murad, dalla tomba, che è ben felice di vedere che i albanesi, i serbi, bosniaci, croati una volta uniti contro di lui in quella battaglia adesso si scannano avvicenda.
Interesante poi quando il cantautore albanese e quello serbo se ne vanno, scappano, verso l'occidente. Ogni tanto incontrano un turco che poi sara brucciato sul rogo, un romeno Manolo, un croato che sa imitare i versi dei uccelli, un ungherese che o parlano una lingua che nessuno capisce o balbettano ma comuque si fa spiegare perchè si oddiano avvicenda serbi e albanesi per il Kossovo, e non riescono fare la pace. Poi quando arrivano in Ingliterra insegnano a gente coem si fa lo yoghurt, poi partecipano a un concorso di canti, ma solo di Kosovo sanno parlare
"Ma cosa volevi che cantino- chiede uno- non sanno solo oddiarsi" una verita crudele che lo dice Kadare.
Nello stesso tempo una grande Dama, che gli chiede di raccontare storie del loro paese osserva che nelle storie dei Balcani (Illyria) vivono ancora le tragedie greche. Questa rivellazione è una bella parte del romanzo., è la strada per innamorarsi della Penisola balcanica, dove furono 3 imperi una volta e vivono 11 nazioni diverse. (albanesi, croati, serbi, greci, bosniaci, valacchi, macedoni, montenegrini,sloveni,ungheresi,) non so se sono 11 ma Kadare dice 11

"I loro racconti erano strani, a volte crudeli e terrificanti, a volte stranamente malinconici "Risuscitano le tragedie greche" ripeté sottovoce due o tre volte. "E la stessa semenza, la stessa polvere di diamante"
"Nella sua mente dispiegava a poco a poco tutto quanto aveva sentito raccontare da loro: i sacrifici ai piedi dei ponti, le erinni in veste di lavandaie sulle rive di un fiume, gli oziosi nelle tavernette di paese, il vendicatore costretto a partecipare al banchetto funebre della sua vittima.. Mio Dio! c'è ancora tutto questo laggiù...sospirò. Vestigia di quelle grandi rovine dove tutto aveva avuto inizio"

"preso le antiche popolazioni balcaniche, tutto ciò che concerne il sangue è, cme si sa eterno, imperituro, segnato dal marchio del destino
Bayazid è sorpreso dalla diversita della gente di Balcani
Dalle Cime Maledette di Albania al Montenegro, all'antico Olimpo e fino ai Carpazzi tutto è legato alla neve. Cosi come i cittadini tendevano a rappresentarsi un mondo generalmente piatto, i montanari ....fin quanto vedevano la neve no n credevano che una guerra possa prendere avvio.

domenica 20 settembre 2009

Perchè Albania si chiama il paese delle aquile?

Sbalorditi dalle gesta del valoroso cacciatore, le genti di quella terra lo incoronarono re e lo chiamarono “Shqipëtar” (albanese), che vuol dire figlio dell’Aquila e il suo regno divenne conosciuto come Shqipëri (Albania) o Terra delle Aquile.

Sito interesante sulla cultura albanese

Nella tradizione albanese del kanun, il codice delle montagne in vigore nel nord del Paese delle Aquile, vi è la pallottola benedetta.
Al momento del matrimonio, il padre o il fratello della sposa (spesso poco più che bambina) fanno dono allo sposo novello di una pallottola con il quale egli potrà uccidere la moglie qualora questa si rivelasse fedifraga.
Anche senza prove.
Oggi fortunatamente questo tipo di macabra spada di Damocle pendente sul capo della moglie è superata, e tuttavia, non solo in Albania (ahimè!), si assiste a un lento ritorno al passato.
http://www.viasoliani.eu/

Burrnesh è una donna che, per ragioni diverse, decide di vivere, comportarsi (bere, fumare, etc.) vestirsi come un uomo. Nelle comunità settentrionali dell’Albania (ma il fenomeno in passato eras diffuso anche in Montenegro e Serbia), essa assume status di uomo e compie una scelta irreversibile.

Le ragioni, come detto, sono molteplici: dall’estinzione degli uomini di una famiglia alla scelta personale, le Burrnesh rappresentano comunque l’incarnazione di un mito che affonda le radici nella storia del malesor (montanaro), il guerriero coraggioso, simbolo dell’indipendenza secolare del popolo delle montagne dal gioco ottomano nonostante la dominazione “ufficiale” di secoli.

Maa un passo da noi, nelle
valli di Valbona e Dragobia nel
nord dell’Albania, ci sono - altrettanto
invisibili - una quarantina di
«vergini giurate», donne che si sono
trasformate inuomo per sfuggire
a un matrimonio combinato o
provvedere alle esigenze di nuclei
rimasti senza paterfamilias, svolgendo
così attività proibite al sesso
femminile, guidando un camion o
andando in città, donne prigioniere
del «kanun», la legge tradizionale
di quei luoghi, costrette ad arrochirsi
la voce fumando e bevendo
raki per dimostrarsi «veri uomini».
http://www.viasoliani.eu/docs/elviradones.pdf

Albania: Il paese dove non si muore mai

sabato 19 settembre 2009

Albania: Il paese dove non si muore mai

Il libro di Ornela Vorpsi- Il paese dove non si muore mai mi sembra tanto triste.
"Vivi che ti oddio e muori che ti piango" Il rispetto dei albanesi si deve meritare. Comminciate a morire e lo sveglierete, una volta morti lo otterete
Anchora oggi non riesco fare a meno di avere la stessa visione: donna incinta=donna chiavata nei cespugli
La sua mamma si chiama Diella

Castelul din Otranto - Horace Walpole


Siamo partiti dalla Sicilia verso l'Albania ma arrivate nel mare Adriatico un furiosa tempesta ci ha spinti verso Otranto, dove Horace Walpole ci ha invitate di passare una notte nel Castello di Otranto raccontando la storia del tirrano Manfredo, un uomo senza scrupoli.
Il nonno di Manfredo ottenne il castello di Otranto con perfidia, e adesso i spiriti dei antenati , che avvolte si aggirano nel castello, specialmente quando è buio e poco illuminato organizzano tutto perchè il giusto erede (di cui nessun sapeva nulla) di Alfonso il Buono lo riprendesse.

"Manfredo, incerto tra fuga di Isabella che ora aveva raggiunto le scale, e tuttavia incapace di distogliere gli occhi dal quadro che comminciava muoversi, aveva, nonostante tutto avanzato qualche passo dietro di lei, sempre volto all'indietro verso in ritratto,quando vde che la figura dipinta abbandonava la tavola e discendeva sul pavimento in attegiamento grave e malincolico"


I valori di quel mondo che appartieneva a l autore mi fa sorridere. Meno male.
Il tuo destino dipende dal tuo padre- disse Ippolita"
"Non sta a noi a scegliere per noi medessime; il cielo, il nostro padre e i nostri mariti debbono decidere per noi."

Ma anche quello è vero che è bello il pensiero cavalleesco espresso cosi:

"Io non temo le minacce di nessuno,- disse Teodoro, - quando una donna in difficoltà si pone sotto la mia protezione"

Le grotte, le laure degli eremiti
che avevano serviti dapprima da rifuggio agli eremiti e che ora, si diceva in giro per il paese fossero abitate da spiriti maligni

http://libri.freenfo.net/w.htm

Dino Buzzati- La famosa invasione degli orsi in Sicilia


Sulle antiche mntagne della Sicilia, nel tempo dei tempi, due cacciatori catturarono l'orsacchiotto Tonio, figlio del re degli orsi Leonzio. Ma questo succede alcuni anni prima che cominci la nostra storia

Da principio vedremo le maestose montagne della Sicilia, [...] Poi si scenderà nela valle verdeggiante, con borgate, fiumicelli, boschi pieni di uccelletti e casette sparse qua e là: un paesaggio bellissimo.. Ma ai fianchi della valle si innalzano sempre i monti, meno alti e dirupati di quelli visti in principio, però anch'essi pieni di insidie: per esempio castelli stregati, grotte con draghi velenosi, altri castelli dove abitano gli orchi e cosi via. C'è insomma da stare sempre attenti, specialmente di notte.

A poco a poco ci si avvicinerà quindi alla favolosa capitale della Sicilia... La fortezza principale si chiama Castello del Cormorano.

Dunque ascoltiamo senza bater ciglia
la famosa invasione degli orsi in Sicilia

La Roca Demona dove abitavano gli spiriti
Sorgeva triste tciturno e cupo
il detto castello suddetto su un dirupo
e, fosse superstizione od ignoranza,
godeva di nefasta rinomanza
Si diceva che a dormir tra quelle mura
al matino si era morti di paura.
Fantasmi, larve, spiriti, spettri, aparizioni
di notte a battaglioni

"Toh, guarda i lenzuoli che ballano da soli" Esclamò un orsacchiotto E tu bel fazzolettino perchè giri a quel modo
Un vecchissimo spetro, portando al colmo la gioia, andò a scovare nelle cantine del castello, fra mucchi di scheletri, ragni e topi grandissimi, un'antica botticella di vino che nepure il Granduca ne possiedeva uguali

Castello di Tramontano dove abita l'orco Troll e il Gatto Mammone
All'imbocco della valle l'orco aveva messo falsi cartelli indicatori con sopra scritto .. oppure " Caccia proibita!" e i cacciatori immediatamente voltavano proprio da quella parte
L'orco dunque dormiva. Aveva appena finito di trangugiare un appetitoso fanciulletto di nome Beppino di Malinverni, alunno della terza elementare, che quel mattino aveva bigiato la scuola

La capitale: Il Castello di Cormorano
Ma gli orsi venivano avanti per la strada della valle, cantando le loro rozze canzoni, e pensavano che le bataglie erano ormai finite. Le porte di quella grande città- si immaginavano- sarebbero state loro aperte, il popolo sarebbe venuto incontro portando focacce e vasi pieni di miele.


Il Granduca poteva prenderselo con Leonzio suo diretto avversario, No, la sua cattiveria è molto peggiore di quanto communemente si immagina: ha preferito ammazzargli il figlio.

"vecchio come le capane del Duomo"

La nostalgia delle montagne
"Non erano forse più belli - si domanda in segreto- i tempi passati lassù, nella solitudine delle rupi?
Allora, solo bacche di ginepro;
per dormire , qualche frasca di pino
per bere, il muso alla fone.
Oggi, bere in cope di vetro
mangiare paté di bisonte
dormire sotto il baldachino.
Oh come si stava male allora
e adesso invece come si è contenti!
Che peccato però che non sia ancora
come una volta: con bufere e venti
e gelo e sassi e spine e cielo nero
ma col cuore leggero!"


...gli orsi cambiavano a vista d'occhio. Una volta modesti, semplici, pazienti, bonaccioni; ora superbi, ambiziosi, pieni di invidie e di capricci. Non per niente sono vissuti tredici anni in mezzo agli uomini.
Specialmente dispiaceva al Re, che invece di accontentarsi come una volta della loro bella pelliccia, ora la maggior parte delle sue bestie indossavano vestiti, uniformi e mantelli copiati dagli uomini, credendo di essere eleganti; e non si accorgevano di coprirsi di ridicolo. A costo di crepar di caldo, se ne vedeva in giro perfino con dei grossi tabarri di pelliccia, tanto per far sapere al mondo intero che i soldi non gli mancavano.

Cittadini!..Chi ha rubato alzi la mano!"

E arrivato un'immenso serpente di mare, raccontano, che ha tirato fuori dalle onde il duo cllo smisurato verso la riva e ha già ingoiato tre case e una chiesetta, compresi il parocco e il sagrestano.

"Tornate alle montagne" disse lentamente Leonzio. "Lasciate questa città dove avete trovato la richezza, ma non la pace d'animo. Toglietevi di dosso quesi ridicoli vestiti. Buttate via l'oro. Gettate i cannoni, i fucili e tutte le altre diavolerie che gli uomini vi hanno insegnato. Tornate quelli che eravate prima. Come si viveva felici in quelle erme spelonche aperte ai venti, altro che in questi malinconici palazzi pieni di scarafaggi e di polvere! I funghi delle foreste e il mele selvatico vi parrano ancora il cibo più squisito. Oh, bevete ancora l'acqua pura dele sorgenti, non il vino che rovina la salute. Sarà triste staccarvi da tante belle cose, lo so , ma dopo vi sentirete più contenti, e diventerete anche più belli

I orsi se ne vanno, i orsachiotti prendono addio dai bambini

venerdì 18 settembre 2009

Sicilia (Italia) La famosa invasione di orsi in Sicilia de Dino Buzzati

Vanatorii lu' Granduca l-au prins pe printul usrulet Topbia . Regele ursilo Leonzio de stirpe nobila, il cauta disperat peste tot. Pana la urma decide sa coboare din munti si sa atace cu o armata de 300 ursi orasul. Ceea ce si reusesc sa faca mai ales cu ajutorul vrajitorului Ambrosio care desi om fiind trece de partea ursilor (deoarece Granduca l-a dat afara cand l-a avertizat despre pericol) Ursii ocup orasul. Vrajitorul nemultumit ii poarta la castelul Damei Intunecoase sperand ca ursii sa se sperie de spiritele din castel. Dar se inseala, ursii incep sa faca bal cu spiritele ursilor morti in recentul razboi; un urs chiar incepe sa ii spuna lui Leonzio ca Tobia e in T... dar tocmai bat clopotele si stafiile dispar. Atunci ei incearca la un castel unde e un motan uris si un Balaur care tocmai a mancat pe elevul pop ion din clasa III B care in acea zi a chiulit de la scoala (educativ nu?!). Deci ursii ii infrang pe astia dar ursulet nu e.
Urmeaza sa asedieze capitala de atunci a Siciliei care se numea Il Castello del Cormorano. Dupa o sapta,mana reusexsc sa intre in teatru unde Leonzio il vede dansand la circ intocmai pe fiul sau.
Aceasta scena mi s-a parut deosebit de cruda. Granduca il impusca pe ursulet in fata tatalui sau care era fericit ca tocmai il regasise.
Dar magul, care sa o spunem nu avea capacitati infinite putea sa faca doar un numar de vreji in viata si ii mai ramase o utima vraja de facut dupa care devenea om ca toti oamenii, se gandeste dat pana la urma il invie pe ursulet si e mare fericire, se face parada militara si giro-giro tondo.
Dino Buzzatti are si desene copilaresti si dragute, facute de el
Peste 13 ani in schimb ursii traind printre oameni au inceput sa se umanizeze: sa bea, sa se imbrace impopotonat, sa joace carti. Leonzio era trist de toate astea.
Mai e o scena unde el se lupta cu un balaur si il invinge dar un urs tradator il impusca pe el ( si asta e o scena prea cruda pentru o poveste de copii) , si el e pe patul de moarte. Pe patul de moarte, isi ia ramas bun de la ei si ii roaga sa se intoarca in padure de unde au venit ca tot e mai bine si mai demn acolo decat intre oameni. Si se intorc cu totii .
E draguta povestea