giovedì 24 settembre 2009

Aquila di Kadaré

un romanzo iquietante che riesce evocare in modo molto convincente il sentimento di vivere in un paese communista. L'atmeosfera e la vicenda è non a caso assurda, oprimente, griggia, paranoica. Ci sono qualche tizi lassù che non sai mai di cosa si offendolo, cosi devi stare sempre attento ca cio che fai a cio che non fai, devi parlare sempre in mdod eloggiativo convinto di loro perchè poi hanno una mentalita paranoica e vedono in tutto segni di tradimento del grande sogno communista.
"Lasciate tracce dappertutto, e poi vi lamentate che vi fanno precipitare"
"L'uomo si sentiva sempre più colpevole e cercava in tutti i cantucci piu reconditi della sua cosienza e memoria il punto dove il male ha germinato....un battibecco con il sarto per il ritardo con cui quest'ultimo gli aveva confezionato la nuova uniforme... e centinaia di altri fatti minimi, che l'hanno portato a quel ricevimento...
Quel brindisi come tutti i brindisi era in apparenza inoffensivo, ma nel suo seno, come una piccola bestia nascosta, un ratto apestato, si annidava un proverbio. Un proverbio a doppio senso, intraducibile, indistruttibile, che dieci anni dopo, lo avrebbe portato li"(p.36)
"Non ci si può fare niente... troveranno sempre qualche pretesto per arestarti"
lo zoo, con cocodrilo regalato dal re di etiopia ma poi morto insieme cn il re, l'aquila.
- la vicione di due Anne che gli sembrano due facce della stessa donna.
"ma come saprai, dal delirio alla profezia c'è soltanto un passo.
E bellissimo il volo con l'Aquila, come nella leggenda
nel 500 a.c, preso Scutari sorgeva una fortezza illirica (devo cercare piu informazioni sulle leggende illiriche)
Comunque, il nostro personagio Maks, va nella biblioteca del piccolo vilaggio dove"In fondo a un buco, piu basso della terra mi sento nonostante tutto nel presidium del'Univerwo" . Lui non si sente cosi, lui sente questo un mondo infero, lui vuole salire da dove è caduto, costi quel che costi.
"In questa città c'è un'aquila che mi ricorda un'antica leggenda. Questa leggenda dice che il rapace ti porta dove vuoi a ptto che, durante il volo, tu dia dei pezzi della tua carne"
In caso contrario sarai perduto, ti fara precipitare nell'abisso

"Dapprima il mostro ti chiederà un tributo che ti sembrera insignifiante... si lo stato mostro con l?ucello di rapina a stemma...penserai di accontentarlo con un semplice pezzo di carne ma dopo, dopo a ogni suo cra esigerà di più. Gli darai il tuo corpo Dedalo, poi finirai con l'essere costretto a cedergli la tua anima"
E sempre stao cosi e sempre lo sarà
"la vecchia aquila milenaria reclama carne umana ma, al momento fatale, saprò ingannare il mostro
E poi ambiguo e strano perchè quando parla della via interiore , che attraversa i abisi della coscienza "in quelle vie segrete, nessun binoclo puo scorgerti, nessuno è in grado di inseguirti"
Il volo
"Nel lugubre abisso che solcavano, gli parve di distinguere altre aquile che volavano come loro nell'ombra del crepusculo. Inebetito, contemplò lo squallore di quello spazio spazio infinito dove nulla ricordava la semplice vita....
vede anche altre aquile con viaggiatori che gli cavalcano, ma alcuni rapaci volavano in senso contrario e scorse con orrore sul dorso di uno di essi un scheletro umano.
Capisce che tutto è un imbroglio e infatti il volo e il sacrificio non finisce mai che l'aquila lo vuole tutto anche il suo cuore , allora uccide l'aquila e anche se stesso. L'altro giorno lo trovano suicidato insieme con l'aquila nel giardino zoologico.
I pensieri dell medico che lo sta portando con l'elicottero:
suicidio o peggio, insanguidamento dell del simbolobdello Stato da parte di uno dei suoi sudditi..
Riflette sui misteri del sangue, sul suo potere, su quella strana rradiazione che soggiogava gli assassini piu incaliti , e la sua voglia di provare un'emozione simile era tale ceh in quel momento avrebbe accettato volontieri di diventare un omicida.
.. un terrore che veniva dai milenni gelidi, da un'era in cui le due specie, uomo e uccello, erano più vicine alle tenebre primordiali
Era convinto di trovarsi di fronte a unodei fatti impenetrabili... Invano la sua mente avrebbe tentato di decifrarne il senso: gli sarebbe sempre sfuggito , all'ultimo momento, lasciandolo in preda alle angoscie più crudelli di fronte all'evidenza che le tenebre tenevano sepolte le più grandi verità di questo mondo.
In fin dei conti , quel tipo di eventi costituiva forse la sola vera storia dell'umanià,

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