martedì 22 settembre 2009

Kosovo, un sguardo sui Balcani

Con il Ismail Kadarè considerato il massimo autore albanese ieri, 21 settembre 2009 abbiamo visitato Kosovo. Ha lui un libro Tre canti funebri per il Kosovo. Siamo andati sulla pianura dei merli, non lontno di Pristina. Qui abbiamo visto una battaglia contro i turchi del 1389.
Ve l'ho dico sinceramante, io cercavo Giovanni Hunyadi, il grande principe transivano chi , io cosi lo so ha partecipato a questa battaglia. Ma Kadare non ne parla. Parla di ungheresi e croati solo en passant. Nel romanzo di Dracula a un certo momento il personaggio parla della "Vergogn subita a Kossovo" e quanto tempo mi sono domandata che di che "vergogna subita a Kossovo" si parla.
Hunyadi non appare, solo il principe Serbo, il conte albanese Blasko, il voivoda valaccho Mircea. I greci e i bulgari sembra che sono già passati sulla parte del turco. Il sultano e il basileo buoni amici. Per esempio hanno saputo che i loro figli vogliono occupare il trono e per dimostrare fedeltà uno all'altro ognuno tolse la vista del proprio figlio, dopo usanza bizantina di tortura.
Eh nbene si la battaglia fu un disastro per i cristiani. In 10 ore il muro balcanico crollò, senza speranza e ognuno fuggi dove poteva.
Il principe serbo Lazzaro, che cnduceva le truppe cadde prggioniero
Il campo turco era condotto del Sultano Murad che mori in battaglia. Il suo posto fu pres di Baiazid il Folgore. Kadare suggerisce che è possibile che Murad fu infatti uccisso di Bayazid, perchè non si sa. Con l'occasione della morte di sultano furono sacrificati ancje tanti priggionieri appena caduti. Comunque la terza storia è raccontata di Murad, dalla tomba, che è ben felice di vedere che i albanesi, i serbi, bosniaci, croati una volta uniti contro di lui in quella battaglia adesso si scannano avvicenda.
Interesante poi quando il cantautore albanese e quello serbo se ne vanno, scappano, verso l'occidente. Ogni tanto incontrano un turco che poi sara brucciato sul rogo, un romeno Manolo, un croato che sa imitare i versi dei uccelli, un ungherese che o parlano una lingua che nessuno capisce o balbettano ma comuque si fa spiegare perchè si oddiano avvicenda serbi e albanesi per il Kossovo, e non riescono fare la pace. Poi quando arrivano in Ingliterra insegnano a gente coem si fa lo yoghurt, poi partecipano a un concorso di canti, ma solo di Kosovo sanno parlare
"Ma cosa volevi che cantino- chiede uno- non sanno solo oddiarsi" una verita crudele che lo dice Kadare.
Nello stesso tempo una grande Dama, che gli chiede di raccontare storie del loro paese osserva che nelle storie dei Balcani (Illyria) vivono ancora le tragedie greche. Questa rivellazione è una bella parte del romanzo., è la strada per innamorarsi della Penisola balcanica, dove furono 3 imperi una volta e vivono 11 nazioni diverse. (albanesi, croati, serbi, greci, bosniaci, valacchi, macedoni, montenegrini,sloveni,ungheresi,) non so se sono 11 ma Kadare dice 11

"I loro racconti erano strani, a volte crudeli e terrificanti, a volte stranamente malinconici "Risuscitano le tragedie greche" ripeté sottovoce due o tre volte. "E la stessa semenza, la stessa polvere di diamante"
"Nella sua mente dispiegava a poco a poco tutto quanto aveva sentito raccontare da loro: i sacrifici ai piedi dei ponti, le erinni in veste di lavandaie sulle rive di un fiume, gli oziosi nelle tavernette di paese, il vendicatore costretto a partecipare al banchetto funebre della sua vittima.. Mio Dio! c'è ancora tutto questo laggiù...sospirò. Vestigia di quelle grandi rovine dove tutto aveva avuto inizio"

"preso le antiche popolazioni balcaniche, tutto ciò che concerne il sangue è, cme si sa eterno, imperituro, segnato dal marchio del destino
Bayazid è sorpreso dalla diversita della gente di Balcani
Dalle Cime Maledette di Albania al Montenegro, all'antico Olimpo e fino ai Carpazzi tutto è legato alla neve. Cosi come i cittadini tendevano a rappresentarsi un mondo generalmente piatto, i montanari ....fin quanto vedevano la neve no n credevano che una guerra possa prendere avvio.

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